Buone notizie per i circa 900 lavoratori dipendenti di Ales Spa, la società in house del ministero dei Beni Culturali e del Turismo, impiegati nei servizi di valorizzazione del patrimonio culturale italiano e di supporto agli uffici tecnico amministrativi del dicastero. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno siglato con la direzione aziendale il rinnovo del contratto integrativo valido dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2019.
Sistema di relazioni sindacali ai due livelli nazionale e decentrato, diritti di informazione e diritti sindacali, sistema di classificazione e inquadramento, formazione professionale, salario variabile e trattamento accessorio sono i punti qualificanti del nuovo integrativo. Sul welfare contrattuale l’intesa contempla l’incremento del contributo destinato alla previdenza complementare fino al 2%. L’intesa interviene anche sul welfare aziendale con l’attivazione di una piattaforma di prestazioni, beni e servizi a disposizione dei dipendenti. Sul welfare sociale il nuovo integrativo estende a sei mesi il congedo retribuito per le donne vittime di violenza. Sul mercato del lavoro le parti concordano sull’utilizzo dei contratti a tempo determinato nel limite massimo del 30%; il ricorso al lavoro somministrato non potrà superare il 38%.
Il contratto prevede inoltre la costituzione di una commissione paritetica finalizzata a monitorare e definire proposte sulle tematiche della prevenzione della sicurezza sul lavoro, delle pari opportunità, delle politiche di genere e di conciliazione tempi di vita e di lavoro nonché sulla verifica dei profili professionali e volte alla massima partecipazione dei lavoratori alla vita di impresa.
La Fisascat ha commentato positivamente l’intesa. "Il nuovo integrativo Ales premia i lavoratori che quotidianamente operano nella valorizzazione del patrimonio culturale italiano e che in questi anni hanno contribuito al raddoppio delle commesse" ha dichiarato il segretario nazionale Rosetta Raso. "L’intervento sul welfare, con l’attivazione di una piattaforma di servizi a disposizione dei lavoratori, l’incremento del contributo destinato alla previdenza complementare e l’attenzione dedicata al tema dell’occupazione femminile, sono in linea con le rivendicazioni contrattuali della Cisl e della Fisascat" ha concluso la sindacalista.