Charlie Hebdo, il settimanale satirico francese che a gennaio del 2015 fu oggetto dalla prima strage dell'Isis in Francia, torna a far parlare di sé a causa di una vignetta sul terremoto del 24 agosto giudicata oltraggiosa e che presenta diverse persone sepolte da strati di pasta sotto la scritta "lasagne". "Ma come cazzo si fa a fare una cosa del genere! Mi ha fatto male vedere quella vignetta, anche se sono convinto che non rappresenti il sentimento dei francesi", ha commentato il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. "Ben venga l'ironia, ma sulle disgrazie e sui morti non si fa satira - ha aggiunto - e sapremo mostrare come il popolo italiano sia un grande popolo, lo è stato nell'emergenza e lo sarà nella ricostruzione".
E, a proposito di ricostruzione, per Vasco Errani, nominato ieri commissario straordinario del Governo per la ricostruzione, oggi è stata un'altra giornata di ricognizione nelle zone colpite dal sisma.
"Vasco Errani è una personalità di prestigio e con una grande esperienza maturata negli interventi sui territori della sua Regione. A lui facciamo gli auguri per questo difficile compito che dovrà portare avanti nelle prossime settimane per la ricostruzione nei territori colpiti dal terremoto del 24 agosto scorso”., ha commentato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Noi siamo pronti a collaborare con Errani e con il Governo per garantire una ricostruzione trasparente e rapida nelle regioni del centro Italia colpite dal terremoto. Per questo è importante che oggi il Premier Renzi abbia riconfermato la volontà di convocare i sindacati nei prossimi giorni per discutere del progetto di 'Casa Italia' sul quale abbiamo bisogno di un grande "patto nazionale" ed una larga condivisione di obiettivi definiti e verificabili, di strumenti operativi su cui tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità. Occorre un piano straordinario concertato per la messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e idrogeologico, pianificare la prevenzione, la manutenzione del patrimonio immobiliare pubblico e privato, del patrimonio artistico e culturale e delle attività produttive. Ma per questo occorrono adeguati investimenti strutturali pubblici, svincolando questo tipo di investimenti dal patto di stabilità europeo, sia per la ricostruzione che per la prevenzione, accompagnati dalla creazione di occupazione qualificata."
Si consolida, intanto, la collaborazione tra i diversi livelli istituzionali e legislativi per affrontare la fase della ricostruzione post-terremoto. Lunedì prossimo, 5 settembre, a Roma si riunirà l'assemblea plenaria straordinaria della Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali: all'ordine del giorno le iniziative di coordinamento dopo il sisma del 24 agosto. La seduta, convocata dal coordinatore Franco Iacop, presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, fa seguito all'incontro organizzato dal presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche Antonio Mastrovincenzo ad Ascoli Piceno il 27 agosto, con i 'colleghi' di Lazio, Umbria e Abruzzo. Tra le ipotesi in discussione lunedì, quella di istituire un tavolo inter-istituzionale permanente tra la Camera dei Deputati e i Consigli regionali, dedicato ai provvedimenti da predisporre sul post-terremoto. Una sinergia - informa un comunicato del Consiglio regionale delle Marche - sulla quale la presidente Laura Boldrini ha confermato, in una lettera a Mastrovincenzo, piena disponibilità. Nella comunicazione inviata il 31 agosto, la presidente della Camera considera fondamentale assicurare il concerto tra i diversi livelli istituzionali e ritiene che la riunione che si è svolta ad Ascoli, alla quale ha partecipato con il Capo della protezione civile Curcio, possa diventare un modello innovativo ed efficace di cooperazione. La lettera si conclude con la conferma della disponibilità al confronto nel corso dell'esame parlamentare dei provvedimenti a sostegno delle aree colpite dal sisma.
Ed è stato positivo anche l'incontro di ieri tra regioni e ministro Poletti su misure zone terremotate. Valutare le misure straordinarie da mettere in campo per rispondere ai bisogni dei lavoratori e delle imprese nei territori interessati dal sisma: con questo obiettivo si è tenuto oggi, a Roma, un incontro tra il Ministro del lavoro ed alle politiche sociali, Giuliano Poletti, e gli assessori delle quattro Regioni colpite dal sisma, Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo. “Il ministero – spiegano gli assessori della Regione Umbria, Antonio Bartolini e Fabio Paparelli – sta predisponendo una serie di linee, da definire nei prossimi giorni, che prevedono alcune misure tra cui la sospensione dei termini di pagamento di oneri e contributi previdenziali e di quanto è a ciò assimilabile. E’ inoltre prevista la sospensione dei termini processuali su contenziosi e procedimenti sanzionatori in materia di illeciti previdenziali e di mancato rispetto delle norme di diritto del lavoro. Si stanno inoltre mettendo a punto misure per la cassa integrazione in deroga. In particolare - hanno aggiunto Bartolini e Paparelli – si sta valutando la possibilità di estenderla oltre il 31 dicembre 2016 con un apposito provvedimento, rimuovendo sin da subito i limiti oggettivi e soggettivi del Decreto ministeriale che ne regola l’accesso, al fine di permetterne la fruizione.
“La distruzione e la morte che hanno devastato l'Italia centrale con il terremoto di mercoledì 24 agosto non sono, purtroppo, eventi eccezionali per il nostro Paese. L’Italia, infatti, per la sua particolare posizione geografica, è uno dei paesi a maggior rischio sismico del Mediterraneo. Il 68% del territorio italiano è esposto a tale rischio e il 66.8% della popolazione vive in territori sismici”. È quanto si legge in una nota dei segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Danilo Barbi, Giovanni Luciano e Silvana Roseto. “Per questo - proseguono i tre dirigenti sindacali - non possiamo reagire come se ogni volta si trattasse di una tragica casualità da gestire con le logiche emergenziali del post evento. Dopo la fase dei primi soccorsi e della solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma, è urgente aprire una riflessione complessiva sul tema degli eventi naturali”. “Cgil, Cisl e Uil che hanno sempre rivendicato un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e idrogeologico, chiedono di entrare velocemente nel merito del piano 'Casa Italia'. Per quanto ci riguarda questo progetto - spiegano Barbi, Luciano e Roseto - deve pianificare la prevenzione, la manutenzione e la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare pubblico e privato, del patrimonio artistico e culturale e delle attività produttive. Deve essere supportato da adeguati investimenti strutturali pubblici, (avendo sempre noi sostenuto che questo tipo d’investimenti debba essere svincolato dal patto di stabilità europeo, sia per la ricostruzione che per la prevenzione) e accompagnato dalla creazione di occupazione qualificata”. “A tal fine, Cgil, Cisl, Uil chiedono - prosegue la nota - in analogia a quanto avvenuto per il piano nazionale di prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico, per il quale occorre anche un momento di verifica di quanto fatto e di quanto ancora c’è da fare, di aprire un confronto con il Governo con l'obiettivo di sottoscrivere un accordo relativo al Piano straordinario di prevenzione antisismica, con l'individuazione degli interventi di prevenzione, le risorse necessarie, l'occupazione, le priorità di intervento, la verifica del buon andamento degli impegni, il controllo sulla realizzazione degli interventi e la garanzia della sicurezza del lavoro, la tutela dell'ambiente e la legalità”. “Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre l'avvio di un confronto con Governo e Parlamento su una legge quadro che tenga insieme prevenzione, messa in sicurezza e manutenzione del territorio e gestione delle emergenze; garantendo un unico modello di intervento politico”. “In questo contesto Cgil, Cisl e Uil ritengono essenziale che anche la riforma, ancora in discussione in Parlamento, per il riordino del Sistema nazionale di protezione civile sia incentrata sulla cultura della prevenzione e che definisca principi e criteri chiari affinché il successivo intervento legislativo possa garantire equilibri istituzionali, l'istituzione dei servizi essenziali di protezione civile, la garanzia di un modello solidale di prevenzione e riparazione dei danni (a carico della fiscalità generale) e la conferma della natura di servizio pubblico della Protezione Civile, servizio che ancora una volta si sta distinguendo per la sua funzione preziosa ed essenziale”. Concludono i segretari confederali Barbi, Luciano e Roseto.
Per assicurare il proprio sostegno alle popolazioni colpite dal terremoto, intanto, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil hanno dato vita ad un "Fondo di intervento a favore delle popolazioni del Centro Italia" nel quale confluiranno contributi volontari da parte dei lavoratori di tutto il territorio nazionale, pari a un'ora di lavoro e un contributo equivalente, per ogni lavoratore, da parte delle imprese. Questi contributi verranno raccolti tramite il c/c con Codice IBAN: IT94V0103003201000002589031 BIC - PASCITMMRM attivato presso il Monte Paschi di Siena intestato a CONFINDUSTRIA, CGIL, CISL, UIL FONDO DI SOLIDARIETA’ PER LE POPOLAZIONI CENTRO ITALIA.