Unicredit, dopo Austria e Germania, raggiunge anche in Italia con i sindacati l'accordo sugli esuberi. "Abbiamo siglato con Unicredit l'intesa sulla gestione delle conseguenze occupazionali del piano industriale Team 23. Si tratta di un risultato importante: le 2.600 assunzioni previste rappresentano infatti un segnale di speranza per un Paese che attraversa uno dei momenti più bui della sua storia. Quanto alla trattativa, siamo riusciti a migliorare nettamente le condizioni che ci erano state prospettate con la lettera di avvio della procedura". A dichiararlo è il segretario nazionale di First Cisl Mauro Incletolli.
"L'intesa prevede anche una diminuzione del numero degli esuberi, che passano da 6mila a 5.200. Le uscite avverranno attraverso il Fondo di solidarietà e saranno tutte volontarie - spiega Incletolli. Le filiali verranno ridotte di 450 unità, ma per i trasferimenti si ricercherà il consenso dei lavoratori. Viene poi garantito l’insediamento della banca al Sud, che rischiava di venire fortemente compromesso, con gravi ricadute per l’economia dei territori. Unicredit si è impegnata infatti ad investire su due poli (uno a Napoli ed uno in Sicilia). Viene inoltre affrontata e risolta la questione del lavoro autonomo, distinguendo le mansioni di chi opera sulla rete My Agent da quelle dei lavoratori delle filiali".
"Consideriamo l’intesa positiva - afferma il segretario di gruppo Michele Pizziol - anche per quanto riguarda il premio di risultato, aumentato del 10% rispetto a quello dello scorso anno, il ticket elettronico che salirà gradualmente fino a 7 euro, e la sanità integrativa. Per quest’ultima è prevista la stabilizzazione della quota della polizza a carico dei lavoratori, il contributo del 4% a fondo pensione per gli apprendisti e alcune nuove acquisizioni nell’ambito del welfare. L’azienda si farà carico anche della polizza a copertura delle rate residue del mutuo in caso di morte dell’intestatario. Implementata, infine, la Commissione organizzazione del lavoro per monitorare l’attuazione del piano industriale".