A Termini Imerese la parola d’ordine è speranza, il futuro per gli operai e l’intera cittadina adesso si chiama Blutec.
Sono arrivati alla spicciolata, uno dopo l’altro per rientrare nella fabbrica di Termini Imerese (Pa) che Fiat ha chiuso il 24 novembre 2011. Hanno varcato i cancelli dello stabilimento per la prima volta dopo una parentesi lunga 5 anni e quasi non ci credevano. Lo definiscono il primo giorno di lavoro dopo anni di "purgatorio". Sono i primi 20 operai su 700 ex Fiat, che da oggi riprendono a lavorare sotto il marchio di Blutec, la società del gruppo Metec Stola che intende tornare a produrre ibride ed elettriche nell’ex stabilimento del Lingotto. Non torneranno in catena di montaggio, ma disegneranno progetti in 3 D. In mattinata dovranno però espletare altre 4 ore di formazione, nel pomeriggio finalmente cominceranno a utilizzare un software di progettazione per disegnare componenti per auto. Venti ex operai stamattina hanno varcato i cancelli dell’ex stabilimento del Lingotto, senza le tute blu da metalmeccanico e inquadrati come impiegati, per progettare al PC componenti per auto, un’attività propedeutica a far partire il primo dei due progetti di Blutec per Termini Imerese, che riguarda appunto la produzione di componenti per auto. Per i sindacati dei metalmeccanici è solo l’inizio. La scommessa per assicurare la piena occupazione è far partire il progetto del gruppo Metec Stola, che punta a costruire due modelli di auto ibride in Sicilia, vale 190 milioni di euro e potrebbe entro il 2018 assicurare la piena occupazione a Termini Imerese. "Oggi sono rientrati al lavoro 20 operai su 1.050: 700 ex Fiat e altri 350 delle aziende dell’indotto - dice il segretario provinciale della Fim, Giovanni Scavuzzo Battaglia - rappresentano solo il 4% dei metalmeccanici dell’area industriale. Entro il mese di dicembre 2018 scadono gli ammortizzatori sociali. L’appello è non perdere più tempo".
"C’è da capire cosa prevede il piano di Blutec più importante che riguarda la produzione di auto ibride - ripete come un mantra il sindacalista. È l’unico che può dare risposte anche ai lavoratori dell’indotto". Gli fa eco il leader siciliano della Fiom Roberto Mastrosimone. "Non bisogna mollare - dice il sindacalista - è necessario far partire anche la seconda fase del piano di riqualificazione del piano industriale di Blutec per tornare a produrre auto ibride a Termini Imerese. Solo così - avverte - si può assicurare la piena occupazione e dare prospettive ai lavoratori dell’indotto". È evidente il valore simbolico della giornata di oggi. La riapertura è un messaggio importante per gli operai e la città - concludono i sindacalisti - ma è il primo passo. L’obiettivo è far rientrare tutti al lavoro.
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