"Come Cisl rimaniamo letteralmente sconcertati davanti all’ approssimazione con cui è gestita la delicata questione della Tav. E’ stucchevole questo continuo rimpallo di responsabilità, anche perché a noi risulta che l'analisi era già stata fatta", ha dichiarato in una nota il segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello. “Nella gestione del rapporto analisi costi-benefici, infatti- continua Cuccello- non vediamo chiarezza rispetto ad un’opera che la Cisl considera strategica per lo sviluppo del Paese con indubbie ricadute occupazionali che il settore dell’ edilizia ormai da tempo richiede. E’ in gioco anche la credibilità internazionale del nostro paese, con gli inevitabili costi economici che comporterebbe lo stop a questa importante opera infrastrutturale, oltre che la capacità di attrarre investimenti produttivi utili all’occupazione ed allo sviluppo. Da non dimenticare poi l'importanza di trasferire il trasporto merci dalla gomma al ferro e le opportunità per lo sviluppo delle attività della logistica del porto di Genova e degli interporti della pianura Padana. Se i lavori si fermassero, poi, dovremmo pagare all' Unione Europea penali pesanti e dovremmo valutare i costi del ripristino del territorio per le opere propedeutiche già realizzate.
Mentre il popolo torinese si prepara a scendere di nuovo in piazza domani, a favore della realizzazione della Tav, circolano voci non confermate sulla possibile bocciatura dell'opera contenuta nell'analisi costi-benefici consegnata, mercoledì al ministero delle Infrastrutture, dal professor Marco Ponti, presidente del gruppo di esperti indicato sette mesi fa dallo stesso Danilo Toninelli. Dal punto di vista strettamente tecnico il completamento dell'opera, per la quale sono già stati scavati 21 chilometri di gallerie su un tracciato complessivo di 270, potrebbe anche essere considerato non vantaggioso.
Filca Cisl Fillea Cgil e Feneal Uil del Piemonte esprimono "grande preoccupazione per quanto appreso dalla stampa in merito al risultato dell’analisi costi benefici sulla Torino-Lione. Ormai è chiaro a tutti - affermano i segretari Giuseppe Manta, Piero Tarizzo e Massimo Cogliandro - che l’analisi voluta dal ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli, affidata ad una commissione ideologica e non riconosciuta, è una farsa inaccettabile, costruita ad arte con l’obbiettivo di fermare l’opera". "Al Governo ribadiamo che sono migliaia i lavoratori che aspettano l’inizio del cantiere per poter riprendere il lavoro - aggiungono i sindacati edili -. Fermare quest’opera sarebbe un danno non solo per i lavoratori ma significherebbe isolare il nostro territorio e danneggiarne l’economia. Per queste ragioni sabato saremo in Piazza Castello a Torino e saremo in tanti. Come concordato con le forze economiche e sociali aderiremo all’iniziativa senza caratterizzarci in alcun modo".
"Occorre decidere e non perdere altro tempo". Ad affermarlo i segretari generali Cisl di Torino e Piemonte, Domenico Lo Bianco e Alessio Ferraris, che spiegano: "Le tante voci che si rincorrono in queste ore su un possibile stop alla Tav, dettato dall'analisi costi-benefici, peraltro non ancora ufficializzata dal Mit, non fanno che peggiorare il pesante clima di incertezza e disorientamento di lavoratori e cittadini e alimentare polemiche inutili. In attesa che la politica faccia al più presto chiarezza, ribadiamo la necessità di proseguire il lavoro fatto in questi lunghi anni".
"La Tav - ribadiscono i rappresentanti della Cisl piemontese - è un infrastruttura che serve al territorio e al Paese e riguarda soprattutto il futuro delle nuove generazioni".
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