Tensioni alla commemorazione dei 37 anni dalla strage alla stazione di Bologna. L’associazione dei familiari delle vittime ha, infatti, lasciato l’aula del consiglio comunale prima che il ministro Gian Luca Galletti, in rappresentanza del Governo, prendesse la parola. “Non abbiamo niente contro Galletti - ha detto il presidente Paolo Bolognesi - ma rappresenta un governo scorretto”.
Poco prima il sindaco di Bologna, Virginio Merola, aveva esordito: “Oggi non ricordiamo solo il nostro dolore, che è stato tanto. Ma che questa città insieme ha saputo reagire e trasformare il dolore in un senso forte per la nostra democrazia. Ogni anno questa città prende la memoria e la trasforma in impegno civico. Come sindaco di questa bella città non permetteremo che si litighi tra noi”. Merola ha ricordato che “oggi c’è contrarietà tra noi e tocca al ministro Galletti per dovere istituzionale prendersi le critiche che inevitabilmente ci saranno. Facciamo queste critiche, consapevoli che vogliamo rafforzare le istituzioni del nostro Paese”.
Anche la Cisl di Bologna per voce del suo segretario generale Danilo Francesconi, via Twitter e Facebook, avverte: "Bologna e l'Italia non dimenticano" la strage che fece 85 morti e 200 feriti e bisogna "ascoltare il grido dei familiari delle vittime".