Si chiama Claudio Giardiello, secondo quanto si è saputo, l’uomo che stamane ha sparato in un’aula del Tribunale di Milano facendo più di una vittima, tra cui il giudice Fernando Ciampi, della sezione fallimentare.
Dopo una breve fuga l’uomo è stato arrestato dai carabinieri di Vimercate (Monza e Brianza) mentre fuggiva in moto.
L’omicida, che era vestito in giacca e cravatta è un imputato per bancarotta. La seconda persona uccisa è l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani.
Un testimone ha raccontato di aver sentito degli spari e di aver visto un uomo con una gamba insanguinata. Diverse persone hanno sentito il rumore degli spari e sono fuggite dai corridoi e si sono dirette verso l’uscite dell’edificio, prima che la polizia evacuasse l’intero edificio.
In una nota, il segretario generale della Cisl Milano Metropoli, Danilo Galvagni, esprime il cordoglio del sindacato alle famiglie delle vittime e la vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici del Tribunale. "Quanto accaduto oggi - sottolinea Galvagni - getta un’ombra inquietante sul problema della sicurezza dei cittadini. E’ incredibile che una persona possa entrare armata in un luogo presidiato come un Tribunale. Detto questo, credo sia sbagliato e pericoloso lanciare allarmismi, farsi prendere dal panico o speculare politicamente sulla situazione. Milano è complessivamente sicura, sia pure con i problemi di ogni metropoli. Bisogna tenere alta la guardia, ma non avrebbe senso ricorrere a misure da stato di polizia. Sono certo che le forze dell’ordine e le istituzioni - conclude - sapranno garantire la tranquillità dei milanesi e dei visitatori che affolleranno la città nei prossimi mesi”.
La sezione fallimentare del tribunale di Milano è la più importante d’Italia. Fernando Ciampi, dopo l’uscita di scena dell’ex presidente Bartolomeo Quatraro (oggi a Novara), nel 2009 era stato chiamato a guidare la sezione ad interim. Lo aveva poi sostituito come presidente Filippo Lamanna. Ciampi aveva fama di intransigente.( Fuori dal Palazzo di giustizia si sono radunate centinaia di persone, tra dipendenti e persone impegnate in processi. “Appena ho sentito gli spari - ha detto una impiegata 40enne - e ho visto la gente fuggire mi sono chiusa all’interno della Cancelleria. Ho avuto tanta paura e ho cercato di lasciare al più presto il palazzo”. Molti stanno in questi minuti chiamando parenti e amici per rassicurarli sulle loro condizioni. L’area è presidiata da polizia a carabinieri.