Bisogna recuperare il terreno perduto, a cominciare dal Pnrr e da progetti che mettano in cima alle priorità la sicurezza e la salute nelle fabbriche, nei campi e nei cantieri, i buoni contratti, l’occupazione aggiuntiva e di qualità. Anche la Cisl si batte per sbloccare le grandi opere. Ma la via giusta non è quella di smantellare il codice degli appalti ma quella dei patti territoriali, della partecipazione alla progettazione ed al monitoraggio, con forme di flessibilità negoziate insieme alle parti sociali. Dobbiamo costruire le condizioni di un patto: questo abbiamo chiesto al Governo ed al premier Draghi, alle Regioni, alle autonomie locali, alle rappresentanze aziendali, andando oltre la consultazione, ma stabilendo insieme gli obiettivi da raggiungere e gli strumenti su cui ciascuno deve fare la propria parte. Il confronto con il sindacato non può essere saltuario o a corrente alternata. Non è questa la vera concertazione. E non possono essere solo i partiti a discutere il futuro del sistema fiscale, pensionistico, del welfare, del Mezzogiorno o della politica industriale. La via giusta è quella che ci ha portati al Patto sul Pubblico impiego ed ai successivi accordi sulla sicurezza e sulla vaccinazione nelle aziende. Dobbiamo discutere subito su come sbloccare gli investimenti, promuovere nuovi ammortizzatori sociali rivolti a tutti, una formazione continua, architetture universali di politica attiva. Ci sono troppe titubanze e ritardi nelle scelte nell’azione del Governo. Occorre più condivisione con le parti sociali. Usciremo dalla crisi se sapremo remare tutti nella stessa direzione.
Dobbiamo dare risposte a chi ha perso il lavoro, alle famiglie, a giovani e donne che si vedono negato un futuro. E la risposta, lo diciamo chiaro, non può essere quella di sbloccare i licenziamenti dal 1 luglio, ma la proroga dello stop almeno fino al 31 ottobre. Il lavoro va reso protagonista nella vita delle imprese attraverso la contrattazione ed una legge sulla partecipazione dei lavoratori alle scelte aziendali. La lunga notte del Covid si supera solo con l’unità e la coesione nazionale, richiamando ognuno alle proprie responsabilità ed alle proprie competenze nella costruzione del bene comune.
Luigi Sbarra
Segretario generale Cisl