Retribuzioni "con differenze abissali rispetto a quelle della dirigenza pubblica", "opacità normativa" sulla responsabilità per la sicurezza degli edifici, "vessazione" quotidiana sugli adempimenti burocratici. "Il tutto con una dotazione di strutture e personale assolutamente insufficiente e, talvolta, con il carico di una seconda scuola affidata in reggenza". Sono le principali criticità a cui devono far fronte i dirigenti scolastici secondo Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil scuola e Snals Confsal. "È arrivato il tempo per un riequilibrio degli stipendi e per valorizzare il ruolo fondamentale "dei presidi, ha detto Antonella Isopi (Flc Cgil), dirigente a Velletri (Roma), durante un incontro a Roma con le forze politiche per parlare del rinnovo del contratto. Urgono poi chiarimenti sul piano della sicurezza: "Serve un quadro normativo - ha sottolineato Giovanna Filomeni (Cisl Scuola) di Magione (Perugia) - che indichi precise responsabilità e competenze di enti locali e dirigenti scolastici". Stop inoltre "alla vessazione che l’amministrazione centrale ogni giorno fa sui dirigenti", ha chiesto Paola Testa (Snals Confsal) di Rieti. Infine, per quanto riguarda l’autovalutazione, "deve tener conto anche della situazione pregressa legata al territorio - ha concluso Concetta Mascali (Uil scuola) di Torino - e dei tempi indispensabili per mettere in campo qualcosa di significativo".