La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un folto gruppo di maestri diplomati, confermando la sentenza del Consiglio di Stato, che a fine 2017, ha escluso dalle graduatorie a esaurimento per le scuole materne ed elementari gli insegnanti in possesso del solo diploma magistrale che non avessero partecipato alle sessioni di abilitazione o ai concorsi. Il Consiglio di Stato aveva a sua volta respinto i ricorsi contro il decreto con cui il ministero dell'Istruzione, nel 2014, aveva aggiornato tali graduatorie senza prevedere la possibilità per questi diplomati di essere inseriti. La sentenza era stata una doccia fredda per migliaia di persone inserite nelle graduatorie per l’immissione in ruolo nella scuola. I ricorrenti, una trentina, tutti diplomati magistrali, contestavano che il Consiglio di Stato avesse ecceduto nei suoi poteri togliendo valore abilitante al diploma magistrale e denunciando una lesione dei diritti fondamentali, visto che avevano lavorato nella scuola per oltre un ventennio e non erano stati tutelati dai giudici "contro l’arbitrio della Pubblica amministrazione”. Ma gli argomenti dei ricorrenti sono stati ritenuti inammissibili dalla Suprema Corte: la decisione "rimane entro l’ambito di interpretazione e ricostruzione di una complessa normativa".