Venerdì 22 novembre 2024, ore 20:40

Fase 3 

Ripresa, andamento lento 

La Fase 3 stenta a decollare. L’appello alla coesione nazionale rivolto dal capo dello Stato Mattarella cozza contro il persistente conflitto tra maggioranza e opposizione. Ma sono sempre sul filo anche gli equilibri tra i partiti che sostengono il governo Conte. Lo dimostra la diffidenza con la quale è stato accolto, anche a Palazzo Chigi, il piano messo a punti dalla task force guidata da Colao e voluta dal premier Conte. E lo dimostra anche la fatica con la quale si cerca di dare tempie contenuti agli annunciati Stati Generali per il rilancio economico sociale del Paese. L’iniziativa, che nelle intenzioni del presidente del Consiglio deve far fronte alla crisi senza precedenti determinata in Italia dalla pandemia di Covid 19, si terrà con ogni probabilità da venerdì a lunedì prossimi a Roma nella residenza istituzionale ma non solo governativa di villa Pamphilj. A confrontarsi con il premier Conte ed il suo Governo non ci saranno solo le rappresentanze delle forze economiche e sociali del Paese, ma anche le forze politiche di opposizione che vi prenderanno parte, salvo sorprese, senza eccezione alcuna.
Canovaccio del confronto, dal cui esito governo e maggioranza intendono condizionare da subito l'azione prioritaria di Governo e Parlamento a partire già dalla conversione in legge della super manovra economica straordinari da 55 miliardi contenuta nel decreto rilancio varato dal Governo ed ora nel vivo dell'esame parlamentare, sarà appunto il piano di rilancio trasmesso a Palazzo Chigi da Colao.
Le indicazioni sulla configurazione degli Stati Generali dell'economia italiana emergono dopo le riunioni in parallelo dei vertici di maggioranza-Governo e dell'opposizione.
Lo sblocco delle convocazioni agli Stati Generali arriva dunque a conclusione di 24 ore che hanno visto riunirsi prima la direzione del Pd - partito di maggioranza fortemente determinato a includere l'opposizione fra i protagonisti fin dall'inzio degli Stati Generali- e poi i vertici politici dei due schieramenti.
”Noi siamo pronti”, fa sapere da parte sua la leader della Cisl Furlan.per la quale ”l’'appuntamento deve diventare un momento importante di analisi comune e di condivisone di alcune priorità, spero sia un occasione proficua e importante. Subito dopo bisogna arrivare a un accordo tra governo, regioni e parti sociali per dire che cosa vogliamo creare nel futuro, per definire le priorità”.

( 9 giugno 2020 )

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