Rimini (dal nostro inviato) - Con un occhio rivolto al vertice trilaterale di Ventotene, ma anche al prossimo G20 in programma il 4 e 5 settembre a Hangzhou, in Cina, il Meeting di Rimini si interroga sul futuro dell'economia mondiale e sulle ricadute della globalizzazione sulle vite di ciascuno di noi, dando voce a due economisti lontani dalla visione eurocentrica cui siamo abituati: l'indiano Amar Bhattacharya, del Global Economy and Development Program alla Brookings Institution di New York e Fan He, dell' Institute of World Economics and Politics alla Chinese Academy of Social Sciences. L'esperienza della globalizzazione vista attraverso gli occhi di un indiano e di un cinese racconta tutto un altro film rispetto a ciò che l'Occidente ha sperimentato. Ma la conclusione è la stessa cui giunge anche l'Ambasciatore d'Italia presso la Santa Sede, Daniele Mancini: "Non è l'economia ad essere complessa, è complesso il mondo di cui l'economia è forza motrice. E le classi politiche hanno perso il coraggio e la capacità di guardare oltre l'orizzonte del breve periodo. Per questo occorre superare un gap che - sostiene Mancini - non è economico, ma culturale.
Approfondimento a firma di Ester Crea su Conquiste Tabloid a partire dalle 19