Come prevedibile, senza confronto sulla riforma sono stati persi sette mesi. E' la constatazione, amara e condivisa, che sindacati confederali, associazioni di studenti e famiglie hanno rilanciato ieri ad un gruppo di parlamentari, anche in vista dello sciopero generale della scuola in programma il 5 maggio. Il governo porta il disegno di legge in aula alla Camera l’11 maggio. Nel frattempo, sottolinea il segretario confederale della Cisl Maurizio Bernava, "la commissione Cultura di Montecitorio sta modificando un'impostazione sbagliata che noi criticavamo: sbagliata perché approssimativa sugli organici da completare e quindi sulla stabilizzazione dei precari. Ci vuole infatti un decreto d'urgenza per fare in modo che il prossimo anni scolastico parta con il contingente pronto". D’altra parte, aggiunge Bernava, "avventurosa appare questa autonomia che nemmeno i presidi vogliono". Il messaggio insomma è molto forte: il governo non può fare tutto da solo. Bernava sottolinea anche una grande lacuna nel merito: per la Cisl infatti "manca un sistema di valutazione; e mancano anche le modalità premiali in termini di professionali e salariali”. Tema importante e molto contrattuale, sottolinea Bernava: "La riforma della scuola deve recuperare sul piano contrattuale perché certe risposte la legge non le può dare".
VIDEO. La dichiarazione di Maurizio Bernava, segretario confederale
G.G.