Tra rinnovo contrattuale (con proposta di aumento irrisoria del governo: 7 euro), responsabilità dei medici e dissidi Italia-Ue sugli orari, la sanità sta attraversando un autunno di fuoco. Ma andiamo con ordine. Sul fronte della responsabilità professionale dopo 30 anni di attesa qualcosa si muove. Si è finalmente deciso di riunire i tanti progetti di legge giacenti nei due rami del Parlamento in un ddl approvato in commissione Affari Costituzionali. Uno sforzo, quello di mettere mano alla questione, di cui Cisl Medici dà atto al ministro Lorenzin. Tuttavia, evidenzia la federazione cislina, siamo ancora piuttosto lontani “dall'applicazione di un sistema centrato sul risk management all'interno di ogni azienda ospedaliera e sanitaria sia pubblica che privata”. In sostanza, denuncia Biagio Papotto, segretario Generale Cisl Medici, si lascia ancora troppo spazio alla “buona volontà” delle Regioni che dovranno rapportarsi con il ministero della salute. Sulla responsabilità la direzione scelta dai parlamentari è quella di un rafforzamento al decreto Balduzzi: il medico che sbaglia non potrà essere riconosciuto colpevole, nemmeno in caso di colpa grave, se avrà seguito tutte le linee guida della sua specialità. Ma, si domanda Papotto, chi definisce linee guida e buona pratica?
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