Sono passati ventisette anni dalla strage di Via D’Amelio, dove persero la vita Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta. Due mesi prima, il 23 maggio erano stati assassinati Giovanni Falcone, insieme alla giovane moglie Francesca ed altri poliziotti eroici servitori dello stato. Quelle stragi orribili di Palermo, furono un colpo durissimo per il nostro paese. Falcone e Borsellino erano due grandi magistrati che avevano cercato di combattere la mafia con grandi capacità investigative, individuando responsabilità, convivenze e connessioni, anche dentro lo Stato. Smarrimento, rabbia, paura furono i sentimenti comuni in quelle giornate tragiche. Ma come era già accaduto negli anni tragici del terrorismo, fu il mondo del lavoro a scendere in campo per sollecitare una risposta unitaria ed attiva di tutto il paese, senza distinzioni di fronte all’attacco portato al cuore delle istituzioni democratiche dalla mafia
Articolo integrale a firma di Annamaria Furlan domani su Conquiste tabloid