Gli infermieri dell'ospedale San Camillo di Roma vanno considerati eroi. Lo chiede la Cisl Fp, che esprime cordoglio per i familiari della vittima dell'incendio divampato a Medicina nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio, e sottolinea come solo la prontezza degli operatori ha potuto evitare una catastrofe. "In attesa di capire le cause che hanno determinato l'incendio presso il Reparto di medicina - afferma Adriano Fiorini, responsabile Cisl Fp del San Camillo - occorre che gli infermieri di quella struttura, insieme agli altri operatori intervenuti in appoggio, siano considerati eroi, senza se e senza ma, e che come tali siano trattati. Se in questa occasione non parliamo di strage, è solo perché il senso di abnegazione di questi colleghi ha avuto la meglio su tutti gli altri sentimenti, sulla paura prima di tutto".
La Cisl chiede per loro il giusto riconoscimento - propone il segretario generale della Cisl Fp Lazio, Roberto Chierchia.
Da tempo la nostra organizzazione denuncia la cronica carenza di personale che gli annunci di questi giorni della Regione non hanno colmato. Due soli operatori in servizio in reparti come quello di medicina sono insufficienti e crediamo sia obbligatoria una riflessione in merito. Come possono due soli infermieri riuscire a evacuare un reparto in fiamme senza drammatiche conseguenze?, domanda il sindacalista. E' evidente che i 4 infermieri assunti finora a tempo determinato, a fronte dei 10 giunti alla pensione solo nell'ultimo periodo - conclude Chierchia - sono insufficienti per garantire tutta la sicurezza che occorre in luoghi di cura come il San Camillo".
Al momento dell'incidente, precisa da parte sua la direzione aziendale, "gli infermieri presenti in reparto erano in numero congruo come previsto dalla normativa (2 unità per 17 pazienti), erano operativi come certificato dalle cartelle cliniche elettroniche costantemente aggiornate e sono intervenuti immediatamente".