Oggi la "prima" del Teatro dell'Opera di Roma si svolgerà in un clima di forte preoccupazione e disaffezione fra le lavoratrici ed i lavoratori. Lo mettono nero su bianco, in un comunicato le segreterie territoriali e le Rsu di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil. I sindacati hanno dato maggiori informazioni in una conferenza stampa tenuta oggi pomeriggio presso la Cisl Roma Capitale e Rieti. La serata inaugurale della stagione d’Opera 2017-2018 ha rappresentato "La damnation de Faust".
"A dispetto della narrazione ottimistica del sovrintendente Fuortes la condizione finanziaria del Teatro dell’Opera ha ancora margini di forte incertezza - si legge nella nota. Il piano di questa dirigenza non ha portato di fatto effetti rilevanti sul forte indebitamento della Fondazione; a parità di produzioni realizzate fra il 2015 ed il 2016 aumentano i costi produttivi; scelte gestionali discutibili hanno portato comunque ad un aumento di costi di consulenze che si potevano e dovevano evitare e si decide di pagare comunque i premi ai dirigenti. Nel frattempo si fa quadrare il bilancio continuando ad attingere dalle retribuzioni dei lavoratori ben oltre quanto stabilito dall’accordo del 2014. Di fronte a tutto ciò la dirigenza del teatro si trincera dietro un atteggiamento autoreferenziale e di totale chiusura al confronto - continua la nota. Nel 2019 scadranno i termini del piano di rientro e con questi presupposti è inevitabile che riaumenti la preoccupazione fra i lavoratori. Urge l’apertura di un tavolo di confronto serio con la Sovrintendenza sicuramente ma anche con i rappresentati del consiglio di indirizzo, ad iniziare dalla Presidente Virginia Raggi".
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