A cinque anni dalla scossa di terremoto che ha piegato l'Emilia provocando 27 vittime e la distruzione di capannoni, azienda e abitazioni, il presidente della della Repubblica, Sergio Mattarella, ha iniziato la sua visita partendo in uno dei comuni più colpiti, Mirandola in provincia di Modena.
"L'evento 5 anni fa ha ricordato ancora una volta al nostro paese la fragilità del territorio nazionale”, ha detto Mattarella. ”Gli eventi richiamano l'esigenza di curare il nostro territorio e di mettere in sicurezza le strutture produttive e abitative. Voi avete scelto di ricostruire dando la precedenza alle scuole e alle aziende puntando sulla sicurezza. Sono condizioni che vanno estese ovunque, anche nelle zone recentemente colpite”, ha sottolineato il presidente della Repubblica. "Le aziende sono state capaci di fare fronte a quanto avvenuto e di riprendere con vigore, migliorando anche le attività produttive. La ricostruzine non è fatta solo dalle pietre ma da valori e dalla scelte", ha aggiunto il capo dello Stato. "Questo non è un giorno di festa ma di apprezzamento per quanto fatto e in questo impegno avete il sostegno di tutta l'Italia", ha chiosato Mattarella.
Il Capo dello Stato, che ha partecipato al convegno, 'Fare scuola' presso l'auditorium della scuola Rita Levi Montalcini, è stato accolto dall'inno di Mameli suonato dai giovani allievi di una scuola di musica. Presenti, tra gli altri, anche l'ex premier Romano Prodi, l'ex commissario per il sisma in Emilia, Vasco Errani, il presidente della Regione Emilia-romagna, Stefano Bonaccini, e diversi sindaci della zona.
"E' importante oggi la visita del Presidente Mattarella in Emilia a 5 anni dal sisma. Serve un grande piano di messa in sicurezza del paese", scrive la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, su twitter.
Il Capo dello Stato visiterà fino a tarda mattina i luoghi della ricostruzione passando dal modenese a Pieve di Cento nel Bolognese, area simbolo della rinascita. Qui sarà accolto dal sindaco, Sergio Maccagnani, dal presidente Confindustria Emilia Romagna, Maurizio Marchesini, e dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil locali.