Lunedì 25 novembre 2024, ore 1:50

Giustizia

Minori: istruzione vero antidoto alla deriva criminale

Formazione e reti educative più forti: questa la ricetta giusta per contrastare la criminalità minorile e il fenomeno delle baby gang. E’ il messaggio arrivato dal convegno dedicato proprio alla giustizia minorile, promosso da Cisl di Napoli e dal quotidiano ”Conquiste del Lavoro” nel capoluogo campano, con gli interventi tra gli altri della leader Cisl Annamaria Furlan e del Presidente della Camera Roberto Fico.

Un tema decisamente caldo, anche alla luce dei gravissimi fatti che hanno colpito Napoli nell’ultimo anno. Negli ultimi 5 anni, solo in Campania, oltre 22 mila ragazzi non sono mai arrivati alla maturità; a Napoli il tasso di studenti dispersi è del 34%. Mettendo insieme gli indicatori povertà economica e dispersione scolastica in Italia ci sono 54 Comuni da allerta rossa. E ben 48 si trovano nelle sole due province di Napoli e Caserta.

In queste ore è emersa la proposta di legge firmata da tutti i deputati della Lega in Commissione Giustizia alla Camera, che prevede tra l’altro l’abbassamento da 14 a 12 anni del limite dell’imputabilità. Una proposta che non convince la Garante per l'infanzia e l'adolescenza Filomena Albano, per la quale la vera priorità è il rafforzamento delle reti educative.

Dal convegno di Napoli reazioni sulla stessa lunghezza d’onda.

Come quella del napoletano Presidente della Camera Fico, per il quale ”parlare di pene per i minori non serve a niente. La pena deve essere educativa e riformativa. Un minore che delinque è sempre una vittima perché non ha potuto scegliere e va aiutato a riabilitarsi nella società e avviato ad un percorso che le porti a un programma culturale innovativo”.

Il punto, aggiunge Fico, è che ”sulla dispersione scolastica quello che accadeva trent'anni fa accade anche oggi: una rigenerazione di una cultura microcriminale, camorristica, all'interno dei nostri territori. Istituzioni e politica devono spezzare definitivamente questa catena. Dobbiamo combattere contro la dispersione scolastica, fare in modo che tutti i nostri figli possano andare a scuola a tempo pieno. Per questo ci devono essere luoghi con un esercito di assistenti e di operatori sociali”.

Un percorso condivisibile. ”Questa è la generazione dei giovani che non hanno speranza di vivere meglio, di migliorare le condizioni rispetto alle generazioni precedenti”, ha sottolineato Annamaria Furlan, concludendo il convegno. La Cisl, aggiunge la numero uno di Via Po, ”può fare da laboratorio, da catalizzatore per una vera alleanza, un patto sociale tra le istituzioni, la scuola, il mondo del lavoro, la società civile, per dare una nuova prospettiva a tanti giovani che oggi sono preda della criminalità a Napoli e nelle altre aree degradate del Mezzogiorno”. L'aspetto educativo è sicuramente indispensabile per cambiare le cose. ”Ecco perché è stato un errore quello del Governo di tagliare nella Legge di bilancio le risorse per l'alternanza scuola-lavoro del 50% che invece è lo strumento per portare avanti i progetti speciali, far dialogare il mondo del lavoro, l' impresa e la scuola. Speriamo che si possano recuperare queste risorse. Il valore del lavoro e la formazione sono la vera alternativa al ricatto ed alla deriva criminale. La famiglia non ce la fa da sola. E non basta il reddito di cittadinanza per combattere la povertà che riguarda purtroppo tanti giovani”. La valorizzazione della persona, aggiunge Furlan, ”passa attraverso il lavoro. Bisogna investire su questo. Ma bisogna rafforzare anche le reti ed i servizi sociali nel territorio ed occorre combattere seriamente la mafia, la camorra e la ‘ndrangheta ed anche lo sfruttamento della prostituzione minorile, altra piaga da debellare”.

Sulla necessità di puntare sulla rete di protezione sociale prima che su misure preventive insiste anche il questore di Napoli Antonio De Iesu. E Gianpiero Tipaldi, segretario generale della Cisl di Napoli, osserva: ”Non è possibile costruire una società giusta che condivida ideali e valori senza tenere insieme le generazioni. Spero che questa iniziativa ci aiuti a capire meglio e riflettere. Non andremo lontano senza una vera e concreta attenzione ai nostri giovani, soprattutto quelli in difficoltà”.

Il tema della prevenzione e della dispersione scolastica si intreccia con una questione centrale nel dibattito politico di questi giorni: l’autonomia regionale differenziata. Fico rimarca la centralità del Parlamento e ricorda: ”Abbiamo nella nostra Costituzione l'equa distribuzione delle risorse. Da questo punto di vista non deve accadere niente".

Aggiunge Furlan: ”L'autonomia è prevista dalla Costituzione italiana e su alcune competenze può essere di stimolo alla crescita e alla responsabilizzazione di Regioni edi enti locali; ma sul tema dell’ordinamento scolastico l’Italia deve assolutamente continuare ad essere una”.

( 15 febbraio 2019 )

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