Continuano senza sosta le operazioni di salvataggio dei migranti al largo delle nostre coste. In nottata è approdata nel porto di Palermo la nave Gregoretti della Guardia Costiera con 1169 profughi, tra i quali donne e bambini, raccolti nel Canale di Sicilia in seguito a diversi interventi di soccorso. I profughi - in gran parte somali, eritrei e qualche siriano - saranno adesso trasferiti verso centri di accoglienza non solo della provincia di Palermo ma anche del resto d’Italia.
Intanto, la polizia di Stato di Ragusa ha fermato il presunto scafista dello sbarco di migranti di ieri a Pozzallo. È il 14mo del 2015 ed è originario della Guinea. All’ uomo non è contestato soltanto il favoreggiamento dell’ immigrazione clandestina, ma anche la morte, derivante da altro reato, di un migrante, deceduto durante la traversata dopo aver esalato benzina che era rovesciata per il mare mosso. La salma, hanno riferito testimoni, è stata gettata in mare e il corpo è stato dato dilaniato da squali che seguivano il gommone.
Nel frattempo, è arrivata nel porto di Reggio Calabria la nave "Orione" della Marina Militare con a bordo 677 migranti e il cadavere di una donna morta per annegamento. Sulla nave c’è anche un neonato che ha visto la luce su un barcone partito dalla Libia e soccorso nel Canale di Sicilia. Nella serata di ieri in Prefettura a Reggio Calabria si è tenuta una riunione per organizzare la macchina dei soccorsi. Lo sbarco di oggi segue quello di 580 migranti avvenuto domenica.
Un'altra nave (in questo caso si tratta di un mercantile) con un centinaio di migranti arriverà domani mattina nel porto di Corigliano Calabro, nel cosentino. Lo sbarco a Corigliano avverrà alla vigilia dell’approdo turistico programmato da Costa Crociere. La nave si fermerà ad un miglio dal porto e successivamente i mezzi della capitaneria di porto effettueranno il trasbordo dei migranti. La Prefettura di Cosenza sta coordinando le attività di soccorso e di accoglienza. Per l’arrivo dei migranti sono state allertate le forze dell’ordine, la Capitaneria di porto, il servizio 118, la protezione civile e le associazioni di volontariato.
Ieri, la Guardia Costiera italiana aveva recuperato nove cadaveri a circa 80 miglia dalle coste della Libia, nell'area dove si era capovolto un barcone carico di migranti diretto verso l'Italia. Sono state salvate 144 persone.
"Ormai è una tragedia continua, senza soluzione di continuità. Migliaia di persone muoiono al largo delle coste italiane vittime dei trafficanti di morte che indisturbati fanno affari sulla pelle di poveri immigrati e profughi". E' quanto sottolinea il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan in una nota. "Andremo a Pozzallo in Sicilia, il Primo Maggio, per denunciare ancora una volta il dramma di centinaia di migliaia di persone che muoiono nel Mediterraneo nell'indifferenza della comunita' internazionale. Nulla è cambiato dal tragico naufragio di Lampedusa di due anni fa, seguito da altri tentativi di sbarchi che quotidianamente vedono l’Italia praticamente sola a gestire l’emergenza in mare aperto, oltre a dare accoglienza a migliaia e migliaia di donne, uomini e bambini nel silenzio assordante delle istituzioni internazionali e in primis dell’Europa, che aldilà della solidarietà di facciata non intraprende nessuna iniziativa concreta che possa realmente cambiare il corso di questi tragici eventi. Non si può prescindere da una revisione del trattato di Dublino III e dall’urgenza di rivedere anche i compiti e le funzioni affidate a Frontex che non e' riuscita a dare risposte adeguate, incisive e soprattutto coordinate tra i diversi Paesi in tema di politiche di immigrazione ed asilo. L'impegno dell'Europa, insieme ad un ruolo di prevenzione e di controllo direttamente nei paesi del bacino del Mediterraneo, sono le uniche strade stda percorrere se si vogliono realmente tagliare i fili della criminalità organizzata e salvare le vite umane.I numeri degli arrivi di questi giorni ci ricordano costantemente che l’emergenza non è più stagionale ma copre tutto l’anno e l’Italia non può da sola farsi carico di una gestione che deve invece essere corale".
In tre giorni - dal 10 al 12 aprile - sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia 5.629 migranti diretti verso l'Italia. Nella sola giornata di ieri il Centro Nazionale Soccorso della Guardia Costiera ha coordinato gli interventi di assistenza a 22 unità, gommoni e barconi fatiscenti. Ai soccorsi hanno partecipato quattro navi e un aereo della Guardia costiera e nove mercantili; e, inoltre, una nave della Marina Militare, un pattugliatore islandese e due motovedette.
Gli immigrati soccorsi nel fine settimana sono in maggioranza africani subsahariani, eritrei, siriani, somali ed etiopi provenienti dalla Libia. Per il Direttore generale dell'Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) William Swing, "il lavoro delle forze marittime italiane nel salvataggio in mare migliaia di immigrati in cerca di sicurezza in Europa è eroico. L'Oim - ha aggiunto citato in una nota - elogia l'opera svolta dalla Guardia costiera italiana, con il supporto della Marina militare italiana e di molte navi commerciali".