Venerdì 22 novembre 2024, ore 9:59

Il voto del 25 settembre 

Mattarella avverte: l'emergenza non ammette pause 

Una scelta ”inevitabile”. Il voto del Senato e, soprattutto, le modalità di quel voto hanno reso chiaro che non c’era spazio per altre maggioranze. Mattarella scioglie le Camere sancendo la fine anticipata della legislatura. Si voterà dunque domenica 25 settembre, di fatto l’unico giorno possibile in base alle regole che concedono un massimo di 70 giorni dal giorno dello scioglimento ma anche un minimo di 60 per permettere le complesse operazioni di presentazione delle liste e una giusta campagna elettorale. Un periodo lungo, al quale si aggiungeranno altre settimane per la formazione del nuovo Governo e che permetterà quindi al premier Draghi - naturalmente in carica per gli affari correnti - di continuare a guidare il Paese per circa altri quattro mesi. Da qui l’appello preoccupato del presidente della Repubblica che, dopo aver firmato il decreto di scioglimento, si rivolge agli italiani per ricordare quanto la situazione sia difficile e per sensibilizzare i partiti a collaborare con il presidente del Consiglio nonostante la campagna elettorale. Dice Mattarella: ”Non sono possibili pause nel momento che stiamo attraversando, i costi dell’energia hanno conseguenze per famiglie ed imprese, vanno affrontate le difficoltà economiche, ci sono molti adempimenti da chiudere nell'interesse dell'Italia”. Ai partiti in particolare chiede ”un contributo costruttivo”. Un invito a non disperdere i fondi europei che necessitano ancora di leggi e riforme. Appello immediatamente raccolto da Draghi che ha assicurato il suo massimo impegno ed altrettanto chiede ai suoi ministri, molti dei quali dei partiti che non gli hanno dato la fiducia. ”L'Italia ha tutto per essere forte, autorevole, credibile nel mondo. Ora dobbiamo mantenere la stessa determinazione nell'attività che potremo svolgere nelle prossime settimane, nei limiti del perimetro che è stato disegnato”, ha detto Draghi, per il quale ”dobbiamo far fronte alle emergenze legate alla pandemia, alla guerra in Ucraina, all'inflazione e al costo dell'energia. Dobbiamo portare avanti l'implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, anche - ricorda a tutti i suoi ministri - per favorire il lavoro del Governo che ci succederà”.
Certo non sarà facile lavorare bene in un clima che si sta surriscaldando. Nel centrosinistra si apre la difficile partita delle alleanze, con il Pd che chiude al M5S e anche a Renzi. Nel centrodestra già si intuisce lo scontro sui criteri per scegliere l’eventuale premier. E dentro Forza Italia è sempre più profondo il malessere per la caduta del Governo Draghi, testimoniato dall’addio dei ministri Brunetta, Gelmini e Carfagna e del deputato Cangini.
La crisi di Governo ha intanto fatto saltare il confronto sociale. Dopo aver condiviso il metodo, all’inizio della prossima settimana Governo e sindacati sarebbero dovuti tornare ad incontrarsi per discutere il merito delle misure per affrontare le emergenze economiche e sociali.
Osserva il segretario generale della Uil Bombardieri: ”Anche in queste condizioni, la politica deve dare risposte immediate ai lavoratori e ai pensionati. Non si può aspettare l’esito delle elezioni. E non si possono perdere ulteriori risorse per il mancato rispetto dei tempi previsti dal Pnrr”. Anche le decisioni assunte dalla Bce ” pongono la nostra classe politica di fronte a una responsabilità più grande, perché se non rispettiamo quei tempi non si attiverà, se necessario, lo scudo contro lo spread”. Cgil Cisl e Uil continueranno a sostenere le proposte unitarie presentate su precarietà del lavoro, su riforma fiscale e su pensioni, pronte a discuterne con il prossimo Governo. Nella speranza che la campagna elettorale estiva tenga conto delle reali esigenze del Paese.
Giampiero Guadagni

( 22 luglio 2022 )

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