“Oggi a Locri siamo tutti sbirri. Ricorderemo tanti nomi di esponenti delle forze dell’ordine che hanno perso la vita e nessuno li può etichettare e insultare”. A dirlo stamane è stato don Luigi Ciotti, dopo le scritte offensive comparse ieri a Locri.
Nella cittadina calabrese sono stati 25 mila i partecipanti al corteo di Libera, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie. Cinquecentomila le presenze registrate nei quattromila luoghi italiani in cui, in contemporanea a Locri, si è svolta l’iniziativa promossa da Libera e Avviso Pubblico, in collaborazione con la Rai Responsabilità Sociale, la Conferenza Episcopale Calabra e il patrocinio del Comune di Locri e sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
La giornata ha anche un significato ulteriore dopo la scritta apparsa ieri sulla facciata dell'arcivescovado di Locri: “Meno sbirri, più lavoro”.
"La grande partecipazione della gente e soprattutto dei giovani a Locri ed in tante città italiane è la dimostrazione che la mafia si può battere con il contributo di tutti, come ha ricordato oggi Don Ciotti con un progetto di cambiamento che deve essere unitario", si legge in una nota a firma di Annamaria Furlan, nella quale la segretaria generale Cisl invita a "non bisogna abbassare mai la guardia ed insistere con una grande mobilitazione sociale e culturale che deve partire da un progetto comune tra scuola e lavoro, e da un patto basato sul legame forte tra la sicurezza, lotta alle mafie e sviluppo economico”.
La Giornata della Memoria e dell'Impegno ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnova in nome di quelle vittime l'impegno nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione. “Luoghi di speranza, testimoni di bellezza” è il tema della giornata, che sottolinea l'importanza di saldare la difesa dell'ambiente e l'impegno per la giustizia sociale nell'esercizio di quelle responsabilità che ci competono come persone, cittadini, abitanti del pianeta.
Al termine della manifestazione, che ha preso il via alle 9 a Locri da Lungomare Lato Nord per concludersi in Piazza Dei Martiri, dal palco sono stati letti gli oltre 950 nomi di vittime innocenti delle mafie: semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze di polizia, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali uccisi solo per aver compiuto, con rigore e coscienza, il loro dovere. Tra i presenti, il Presidente del Senato Pietro Grasso, il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, il Procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, il Vescovo di Locri Francesco Oliva.