Effetto lockdown sul mercato del lavoro ad aprile, con il crollo degli occupati che, in seguito alla chiusura delle attività produttive, scendono di 274.000 unità. La fotografia impietosa scattata dall'Istat mostra pure un forte aumento degli inattivi, frutto presumibilmente di uno scoraggiamento degli italiani rispetto alla possibilità di trovare un posto di lavoro. Fenomeno che fa crollare drasticamente il tasso di disoccupazione, dall'8% al 6,3%.
Dunque, l’Istituto di statistica spiega che ”ad aprile 2020 l’effetto dell'emergenza Covid-19 sul mercato del lavoro appare decisamente più marcato rispetto a marzo”, con un calo complessivo nei due mesi di 400 mila occupati e di un punto percentuale nel tasso di occupazione. La diminuzione dell'occupazione (-1,2% pari a -274 mila unità) è generalizzata: coinvolge donne (-1,5%, pari a -143 mila), uomini (-1,0%, pari a -131mila), dipendenti (-1,1% pari a -205mila), indipendenti (-1,3% pari a -69 mila) e tutte le classi d'età, portando il tasso di occupazione al 57,9% (-0,7 punti percentuali). Il netto calo congiunturale dell'occupazione determina una flessione rilevante anche rispetto ad aprile di un anno fa (-2,1% pari a -497 mila unita'). E riguarda quasi tutti: entrambe le componenti di genere, i dipendenti temporanei (-480 mila), gli autonomi (-192 mila) e tutte le classi d'età, con le uniche eccezioni degli over50 e dei dipendenti permanenti (+175 mila). Il tasso di occupazione scende di 1,1 punti percentuali. Il gelo calato sul mercato del lavoro ha quindi reso completamente inutile (o quasi) cercare un'occupazione. E così il tasso di disoccupazione è sceso al 6,3%, dall'8% di marzo, il minimo da novembre 2007, con il crollo delle persone in cerca di un impiego (-23,9% pari a -484mila unità), che riguarda soprattutto le donne (-30,6%, pari a -305mila unità) rispetto agli uomini (-17,4%, pari a -179mila), con un calo in tutte le classi di età. In generale, nel trimestre febbraio-aprile 2020 l'occupazione risulta in evidente calo (-1% pari a -226 mila unità) per entrambe le componenti di genere rispetto al trimestre precedente. Diminuiscono nel trimestre anche le persone in cerca di occupazione (-20,4% pari a -497 mila), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+5,2% pari a +686 mila unità). Infine, le persone in cerca di lavoro calano in misura consistente nell'arco dei dodici mesi (-41,9%, pari a 1 milione 112mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+11,1%, pari a +1 milione 462 mila).
I dai Istat arrivano nel giorno della fine del lockdown. Fine che di per sè, come osserva la leader della Cisl Furlan, ”è una buona notizia che ci dà tanta speranza . Ma ora dobbiamo far rispettare i protocolli di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro ed occorre un patto sociale per far ripartire l'economia del Paese. Tutti siamo chiamati adesso ad una grande assunzione di responsabilità”.