Nessun tentennamento verso chi maltratta ed umilia le donne, non solo nelle case ma anche nel lavoro. Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. “La violenza - afferma - si annida anche nel mondo del lavoro, nelle frustrazioni di una precarietà infinita, nel divario salariale, nell’imposizione del lavoro domenicale o dei part- time alle donne in tante aziende piccole e grandi”. In questo caso, secondo la sindacalista, la contrattazione può fare molto. “Abbiamo siglato accordi importanti con tutte le associazioni imprenditoriali, anche a livello europeo, contro le molestie, i ricatti, le persecuzioni nei confronti delle donne - continua Furlan -. Sono accordi che vanno rispettati perché non stiamo parlando di un fenomeno marginale nella nostra società”.
Molto spesso, ancora oggi “si fa fatica a far passare il concetto che il lavoro rimane la prima forma di emancipazione per le donne" aggiunge Furlan.
Da questo punto di vista il nostro Paese è molto in ritardo, visto che siamo 13 punti sotto la media europea, nonostante in Italia ci siano più donne laureate rispetto agli uomini, anche nei settori scientifici. “Inoltre - continua Furlan - mancano sgravi fiscali specifici per favorire le assunzioni di lavoratrici, soprattutto nel Sud. E non si fa abbastanza per il sostegno alla maternità ed al lavoro di cura. Bisogna far applicare la convenzione di Istanbul che contiene principi fondamentali su come contrastare la violenza. E dobbiamo dire basta una volta per tutte alla schiavitù di tante ragazzine stuprate e costrette a prostituirsi sotto le nostre case e lungo le arterie delle nostre città, nell’indifferenza collettiva”.
Leggi l’articolo completo e gli approfondimenti domani su E-dicola Conquiste Tabloid