Fiumi esondati, due dispersi a Bagnacavallo, migliaia di persone evacuate in Emilia-Romagna, soprattutto nella provincia di Ravenna, ma anche a Forlì, nel Bolognese e in alcune aree delle Marche. Centinaia gli interventi già effettuati dai Vigili del Fuoco. Molti i treni sospesi e le scuole chiuse. Sono i primi effetti della pesante ondata di maltempo causata dagli effetti del ciclone Boris che, arrivato in Italia, si è abbattuta con particolare violenza nelle stesse zone colpite solo 16 mesi fa dall’ultima tremenda alluvione che aveva messo in ginocchio le due regioni.
La cumulata massima d'acqua caduta nelle ultime 48 ore nelle zone interessate dall'alluvione in Emilia-Romagna ha superato, in alcuni casi, i 350 millimetri, con picchi massimi nella zona tra Ravenna e Brisighella. Appelli sono stati diffusi con gli altoparlanti e i sindaci continuano a diramare appelli via Facebook alla popolazione, invitata a restare ai piani alti.
Il ministro della Protezione civile Musumeci si dice pronto a valutare la dichiarazione dello stato emergenza in Emilia-Romagna. Nella conferenza stampa convocata sulla situazione emergenziale, Musumeci ha fatto il bilancio di quanto il governo di Roma negli ultimi dieci anni ha assegnato alla Regione Emilia-Romagna: ”Oltre 594 milioni di euro”, ha spiegato il Ministro che chiede alla Regione di far sapere se e come ha spesi questi fondi e se mancano ancora territori più vulnerabili su cui intervenire.
”Becero sciacallaggio”, replica la presidente facente funzioni dell'Emilia-Romagna Irene Priolo che parla di ”fake news della destra ad uso e consumo elettorale”. I fondi stanziati dal commissario ”sono stati tutti impegnati e quelli ancora da liquidare sono relativi a cantieri in corso o completati, per i quali si stanno realizzando i collaudi”. Il paradosso, afferma Priolo, ”è che, dopo aver voluto contro tutto e tutti tenere la gestione della ricostruzione post alluvione a Roma, scaricano poi tutte le responsabilità sul territorio. È indecente sia dal punto di vista istituzionale che dal punto di vista morale”.
Precisa allora Musumeci: ”La regione Emilia Romagna sa che può contare sulla piena, doverosa, disponibilità del governo nel coordinare le iniziative, anche in tempi ordinari, definire assieme le priorità, comprendere quello che è stato fatto e quello che non è stato fatto, e non è un atto di accusa, se alcune cose non sono state fatte possono essere affrontate nelle più breve tempo possibile”.
”Massima vicinanza e solidarietà alle comunità colpite dalle drammatiche conseguenze delle precipitazioni che in queste ore stanno investendo ancora una volta la nostra regione”. Così il segretario generale regionale della Cisl Emilia Romagna, Filippo Pieri che sottolinea: ”Questo non è il momento di dare sfogo a polemiche politiche o a liti mediatiche inopportune. La priorità assoluta è e deve essere quella di mettere in sicurezza la popolazione e le zone colpite. È il momento ancora una volta di trovare celeri soluzioni per le famiglie evacuate o a rischio evacuazione, per le linee ferroviarie e stradali sospese, per fronteggiare, per quanto possibile, l’esondazione di altri corsi d’acqua e il rischio che altre frane si riattivino. È evidente che superata questa nuova emergenza, bisognerà mettere al bando una volta per tutte contrapposizioni e campanilismi e aprire un confronto serio e franco per ben operare nell’immediato e progettare seriamente il futuro. È impensabile, oltre che indecoroso per qualsiasi paese civile, che i nostri territori e le nostre comunità debbano ripetutamente rivivere i drammi di qualche mese prima”. Conclude Pieri: ”Sarà di certo anche questo uno dei punti fermi che porremo a chi guiderà la Regione nei prossimi anni”.
Sulla vicenda interviene il direttore generale dell’Anbi Massimo Gargano: ”Al di là delle polemiche sugli errori del passato e sulle farraginosità attuali, in attesa dei necessari finanziamenti per ridurre il rischio idrogeologico e dei tempi necessari a realizzare le opere, il succedersi delle emergenze dimostra che c'è necessità di un'urgente, diffusa coscienza di prevenzione civile: bisogna imparare a non essere solo in balia degli eventi, ma a ridurne il danno. Dobbiamo far sì che il discrimine fra un evento meteo estremo ed una tragedia non sia solo il caso, ma la nostra capacità di gestirlo a tutti i livelli”. Perr Gargano l'andamento di fenomeni meteo sempre più violenti conferma che ”il Mediterraneo è un laboratorio della crisi climatica”.
Intanto appello di Cgil, Cisl e Uil alle aziende bolognesi perché agevolino i lavoratori in difficoltà a causa del maltempo. ”La situazione meteo desta purtroppo grande preoccupazione e le previsioni raccomandano molta prudenza anche per le prossime ore. Bene hanno fatto le istituzioni locali ad allertare i cittadini, prevedendo anche la chiusura delle scuole”, fanno sapere i sindacati, che chiedono uno sforzo di flessibilità alle imprese. ”Per limitare i rischi alle persone e alla collettività e anche per limitare gli spostamenti in una situazione così complicata, Cgil Cisl e Uil di Bologna auspicano che il sistema produttivo preveda ogni agevolazione possibile per i lavoratori in situazioni di difficoltà, anche nella gestione dei figli, agevolando la riduzione della attività e tutti gli strumenti di flessibilità, laddove necessario”. I sindacati esprimono infine il ringraziamento alle istituzioni e tutte le forze addette al controllo del territorio ”per il grande lavoro che stanno compiendo per garantire la sicurezza delle persone e del territorio”.
Giampiero Guadagni