Dopo il rinvio della scorsa settimana, oggi il Consiglio dei ministri ha approvato gli ultimi quattro decreti attuativi del Jobs Act. Tra i provvedimenti in questione - relativi a semplificazioni e pari opportunità; servizi per il lavoro e politiche attive; attività ispettiva e controlli a distanza; ammortizzatori sociali - c'è anche la contestata norma sull'utilizzo da parte dei datori di lavoro di strumenti di controllo dei lavoratori, come computer, smartphone e telecamere.
"La norma - ha spiegato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti - estende i controlli sui nuovi strumenti di lavoro (tablet, telefonini), l'utilizzo delle informazioni può essere fatto solo in rispetto della privacy ma l'autorizzazione sindacale o del ministero non è necessaria per cellulare e tablet ma solo per telecamere".
Ma ecco in dettaglio i principali contenuti degli ultimi decreti.
Semplificazioni. Come ricostruisce la Camera nella sua sintesi, il provvedimento "detta norme volte a razionalizzare e semplificare le procedure e gli adempimenti a carico dei cittadini e delle imprese, alla revisione del regime delle sanzioni, all'inserimento mirato delle persone con disabilità, alla semplificazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nonché altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità". Ad esempio, si obbliga la comunicazione telematica per le questioni in materia di lavoro, si introduce l'albo unico del lavoro, si introduce la Conferenza nazionale delle consigliere di parità e via dicendo.
Politiche attive. L'innovazione principale, nell'ambito di un testo che "contiene norme volte alla individuazione dei soggetti che costituiscono la rete dei servizi per le politiche del lavoro", riguarda la nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, attesa per l'anno prossimo. Si passa poi "alla definizione dei principi comuni alle politiche attive (che prevedono, tra l'altro, l'introduzione dell'assegno di ricollocazione) e al riordino degli incentivi all'occupazione".
Attività Ispettiva. Il testo - che contiene la norma dei controlli a distanza - riguarda la razionalizzazione e semplificazione dell'attività ispettiva, con l'istituzione di un'Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, che integra in un'unica struttura i servizi ispettivi del Ministero del Lavoro, dell'Inps e dell'Inail e che pertanto non deve generare extra-costi per la finanza pubblica. Previsti "strumenti e forme di coordinamento con i servizi ispettivi delle aziende sanitarie locali e delle agenzie regionali per la protezione ambientale".
Ammortizzatori sociali. Il testo rivede la disciplina degli strumenti di tutela del reddito operanti in costanza di rapporto di lavoro (cioè Cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria, contratti di solidarietà e fondi di solidarietà bilaterali), riunendone la trattazione in un unico testo che abroga le leggi precedenti. La Cassa viene sforbiciata a 24 mesi, che possono diventare 36 mesi quando si ricorre ai contratti di solidarietà, nell'ambito di un quinquennio mobile. Gli ammortizzatori vengono estesi per le imprese oltre cinque dipendenti, con un principio di contribuzione in base all'utilizzo: un contributo addizionale del 9% della retribuzione persa per i periodi di cassa (cumulando ordinaria, straordinaria e contratti di solidarietà) sino a un anno di utilizzo nel quinquennio mobile; del 12% sino a due anni e del 15% sino a tre.