Giovedì 24 ottobre 2024, ore 20:23

Intervista

Istituti penitenziari: nel Lazio sovraffollamento e carenza di personale

Il sistema carcerario nel Lazio è al collasso: carenza di personale, sovraffollamento, problemi sanitari e di sicurezza sono all'ordine del giorno. Conquiste ne ha voluto parlare con il segretario generale della Fns Cisl regionale, Massimo Costantino.

Segretario secondo i dati emersi dalla relazione del Garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasìa, la capienza regolamentare complessiva dei 14 istituti penitenziari della regione dichiarata dall’Amministrazione penitenziaria è di 5.278 posti e si registra un tasso di affollamento pari al 125%. Una situazione davvero critica?
Attualmente il sovraffollamento risulta essere di 1.567 detenuti considerato che le persone recluse negli Istituti del Lazio sono 6.845, secondo il dato pubblicato sul sito del ministero della Giustizia, al 30 settembre 2024, rispetto ad una capienza regolamentare prevista in 5.278 detenuti. Preoccupa il sovraffollamento negli istituti di: Frosinone +100, Latina +50, Rieti NC +217, Civitavecchia NC +188, Roma Rebibbia Femminile +96, Roma Rebibbia NC +402, Roma Regina Coeli +541, Velletri +107, Viterbo +256.

Per quanto concerne, invece, la carenza di personale di Polizia Penitenziaria quali sono gli istituti che soffrono maggiormente?
Complessivamente mancano circa 800 unità rispetto alla pianta organica prevista del personale di Polizia Penitenziaria della Regione Lazio. Gli istituti con maggiore carenza sono: CC Frosinone 74 unità, NC CC Rebibbia 255 unità, CC Regina Coeli 132, NC Civitavecchia 51, CC Velletri 86 unità, CC Cassino 35, CR Rebibbia 52, NC CC Rieti 48 unità, CC Viterbo N.Izzo 88 unità, CC Latina 15 unità. A tal riguardo come sindacato ribadiamo fortemente la necessità di intervenire sulla gestione dei detenuti con problemi psichiatrici da parte della polizia penitenziaria e sulle criticità che riguardano le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems). Servono urgentemente correttivi concreti per evitare tali criticità all’interno delle carceri della regione.

In questo quadro desolante come il corpo di polizia penitenziaria riesce a svolgere il proprio lavoro?
Puntualmente la Cisl Fns Lazio, dove gli ambienti risultano insalubri, segnala le criticità alle autorità competenti, dopo aver effettuato le visite sui luoghi di lavoro al fine di risolvere le varie problematiche. Vorrei segnalare che è anche stato istituito un Commissario Straordinario per l’Edilizia Penitenziaria proprio per migliorare le condizioni dei nostri istituti di pena, con spazi adeguati per la detenzione, la formazione e il lavoro dei detenuti, anche al fine di garantire al personale della Polizia Penitenziaria l’ordine, la sicurezza e l’incolumità fisica e psicologica. I carichi di lavoro eccessivi sono dovuti alla cronica carenza di personale - seppur vi siano stati incrementi di personale mediante vari concorsi nazionali e la previsione di ridurre da 6 a 4 mesi i futuri corsi di formazione - purtroppo il blocco delle assunzioni degli anni precedenti e le quiescenze dovute a riforme per motivi di salute e per limiti di età, non hanno permesso il ricambio generazionale da tutti auspicato. Il personale continua a svolgere il proprio compito con senso di abnegazione, sacrificio e spirito di corpo.

C’è allarme anche per l’aumento degli atti di autolesionismo (da 1.153 a 1.161), per i suicidi (nel 2023 in tutto il Paese ce ne sono stati 71 di cui 6 nel Lazio) e per le numerose aggressioni al personale penitenziario. Cosa si può fare al riguardo?
I detenuti si ritrovano in celle sovraffollate, sorvegliate da un singolo agente e più delle volte a gestire situazioni complesse. Occorre intervenire maggiormente sul trattamento. Presi in carico da esperti all’interno di reparti detentivi - personale sanitario - e funzionari giuridico pedagogici (educatori), i quali risultano non proporzionati rispetto alla popolazione detenuta presente nei vari istituti. Inoltre occorre segnalare che molti eventi critici quali autolesionismi o tentativi di suicidi sono quotidianamente sventati dal personale di Polizia Penitenziaria, diversamente hanno un risalto mediatico solo quelli che, purtroppo, non è stato possibile evitare. 
Il tema delle aggressioni in carcere rimane, purtroppo, un triste e costante sfondo che interessa la realtà penitenziaria ove, senza alcuna giustificazione, il personale della Polizia Penitenziaria si ritrova ad essere destinato di gesti di estrema violenza da parte di persone detenute. Ben vengano le assunzioni nel Corpo della Polizia Penitenziaria, perché il Comparto Sicurezza ha una necessità, costante di essere sempre rafforzato al fine di gestire nel migliore dei modi ogni situazione critica che possa presentarsi e che possa pregiudicare l’ordine e la sicurezza.

Segretario quali sono gli interventi che voi, come sindacato, sollecitate a Governo e Regione?
Servono ulteriori interventi da parte del Governo, poiché quelli già messi in campo, seppur consistenti, con questi numeri sono, comunque, insufficienti a gestire quella che ormai è una grave emergenza nel pianeta carceri. Per quanto concerne le criticità relative ai detenuti con problemi psichiatrici la Fns Cisl Lazio chiede alla Regione Lazio un intervento ancora più incisivo e contestuale copertura finanziaria dato che la presenza negli istituti penitenziari di medici psichiatrici non è garantita per le 24 ore.

Sara Martano

( 24 ottobre 2024 )

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