Incidente mortale stamane nello stabilimento navale di Monfalcone (Gorizia) vittima un operaio di una ditta esterna impegnato in un cantiere edile per la costruzione di un capannone destinato ad attività di verniciatura. Subito è scattato lo sciopero e il blocco di tutte le attività del cantiere dove è in corso l'assemblea dei lavoratori.
"Il lavoro - affermano Fim, Fiom e Uilm in una nota congiunta - dovrebbe dare speranza e futuro, non causare morte e disperazione nelle famiglie delle vittime".
"Non è più tollerabile che si possa morire in questo modo, senza che siano assicurate le più elementari misure di protezione e prevenzione sul lavoro e il controllo sull'utilizzo delle stesse. E' sempre più frequente il fatto che episodi come questi accadono nella catena degli appalti e sub-appalti, dove sono sempre più impiegati lavoratori stranieri spesso esclusi dal sistema di prevenzione e formazione sulla sicurezza. La sicurezza sul lavoro non deve essere vissuta come un costo ma come un investimento costante per la tutela e valorizzazione dei lavoratori".
"Sciopero spontaneo per dare un segnale fortissimo": lo riferisce il segretario Fim-Cisl del Friuli Venezia Giulia, Giampiero Turus, che aggiunge, "è la prima volta che gli operai delle ditte in appalto si fermano in maniera così massiccia".
Le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm confermano "il loro impegno sulla sicurezza del lavoro, sugli infortuni e le
malattie professionali sul lavoro" ed esprimono "il proprio cordoglio alla famiglia del giovane operaio che ha perso la
vita".