Stato di emergenza per le regioni Sardegna, Sicilia, Calabria e Molise. Lo ha dichiarato il Consiglio dei ministri in conseguenza all’eccezionale diffusione degli incendi boschivi che si sono verificati questa estate. Viene così dato mandato alla Protezione Civile per i primi interventi anche economici e di messa in sicurezza del territorio. “Il Governo è vicino alle imprese maggiormente colpite - ha affermato il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, al termine del Consiglio - lavorando al contempo a misure di prevenzione più efficaci e pene più severe per i piromani che hanno fatto questo scempio al territorio”.
Per Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali e le autonomie: “Questo significa più risorse per i territori colpiti, ma significa soprattutto non lasciare soli quei cittadini che hanno avuto danni ingentissimi: che hanno perso la casa, l’azienda, il bestiame, i sacrifici di una vita”. La ministra fa sapere che si sta lavorando anche all’interno della Conferenza Stato-Regioni per favorire una sinergia e una collaborazione per una prevenzione più forte in vista della prossima stagione. “Dobbiamo, evidentemente, prevedere sanzioni più pesanti per i piromani - afferma - . Dobbiamo lavorare, e lo stiamo già facendo, per mettere in sicurezza e per tutelare la nostra bella Italia”. Un provvedimento, quindi, che consente l’erogazione di fondi di ristoro in tempi rapidi, per riavviare anche tutte quelle attività produttive danneggiate.
La questione incendi riporta alla ribalta anche un’altra emergenza strettamente collegata che è quella che vivono quotidianamente i Vigili del fuoco. “Rivolgiamo un accorato appello al presidente del Consiglio, Mario Draghi, affinché il Governo proceda urgentemente al potenziamento degli organici del personale dei Corpo dei Vigili del Fuoco” chiosano Mauro Giulianella, coordinatore nazionale Fp Cgil Vvf, Massimo Vespia, segretario generale Fns Cisl, e Franco Giancarlo, segretario generale Confsal Vvf.
Per i sindacalisti è fondamentale che si affronti al più presto e in maniera incisiva il grande tema della sicurezza e del potenziamento dei Vigili del Fuoco che ancora una volta, questa estate, per contrastare i vari incendi che si sono susseguiti, sono stati messi a durissima prova con turni estenuanti. “Per arrivare ad una situazione che consenta condizioni di lavoro più umane e soprattutto un adeguato livello di sicurezza per tutti i cittadini - sottolineano i sindacalisti - occorre l’immediata entrata in servizio di 40mila unità di personale operativo rispetto alle 34mila previste e 5mila unità di personale tecnico professionale rispetto alle 2mila previste. Un Corpo quello dei vigili del fuoco che gode di una autonomia gestionale grazie anche all’ampia partecipazione del personale del ruolo tecnico professionale, fondamentale per il corretto funzionamento della macchina”.
Tale potenziamento dell’organico, per i sindacati, consentirebbe all’Italia di rispettare gli standard europei sulla sicurezza che prevedono un pompiere ogni mille abitanti, molto lontano dall’attuale 0,5 pompieri per 1000 abitanti. “A tutti i cittadini che quotidianamente ci ringraziano per il nostro operato professionale e che, secondo i più accreditati sondaggi, ci pongono al vertice delle istituzioni statali verso le quali nutrono la più completa fiducia, facciamo presente che i nostri sforzi e i nostri sacrifici sono giunti al limite - concludono Giulianella, Vespia e Giancarlo -. Per questo ci aspettiamo dal Governo una risposta adeguata e non l’ennesimo provvedimento tampone”.
Il Consiglio dei ministri ha anche deliberato lo stato di emergenza per i territori delle province di Como, Sondrio e Varese colpite duramente, alla fine dello scorso luglio, da un’eccezionale ondata di maltempo che ha causato danni ingenti.
Sara Martano
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