Tutti contro Toninelli. Il blocco della Gronda, opera fondamentale attesa da tempo a Genova per ridare fiato ai porti ed all’economia di tutto il Nord - Ovest, ha scatenato un ciclone politico.
I sindacati sono insorti. "La sospensione dell’iter autorizzativo è una decisione che non condividiamo - attacca la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan - È l’ennesima conferma di una linea del governo ideologica, sbagliata e miope sulle opere pubbliche, a tutto danno dei cittadini, dell’occupazione e degli interessi del paese".
Dura la presa di posizione anche delle sigle di categoria. Per Fit Cisl, Filt Cgil e Uiltrasporti la decisione del ministro delle Infrastrutture non è altro che l’ennesimo provvedimento che "blocca un’infrastruttura nevralgica per il Paese, già oggetto delle stucchevoli strumentalizzazioni politiche connesse al rinnovo delle concessioni autostradali ad Aspi, conseguenti al crollo del ponte Morandi. Questa decisione - sottolineano i sindacati - dimostra la giustezza della vertenza unitaria che abbiamo avviato anche per lo sblocco delle infrastrutture". I sindacati hanno infatti in programma per il 24 luglio lo sciopero generale del settore (il 26 tocca al trasporto aereo), un’iniziativa che punta a sottolineare "l’importanza delle grandi opere" per il paese.
L’iniziativa di Toninelli è stata accolta da un fuoco di fila di critiche da parte di tutte le realtà del territorio. Secondo il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri il dietrofront del governo potrebbe costare "10mila posti di lavoro".
Articolo integrale di Carlo D’Onofrio domani su Conquiste tabloid