Venerdì 22 novembre 2024, ore 18:41

Incidenti sul lavoro

Gls di Piacenza, operaio travolto da un camion perde la vita durante uno sciopero

Abdesselem el Danaf, 53 anni, operaio alla Gls di Piacenza, padre di 5 figli, travolto e ucciso da un camion mentre stava picchettando, insieme ai suoi colleghi i cancelli della fabbrica, durante uno sciopero organizzata dall’Usb. Ancora tutte da accertare le responsabilità ma la Procura della Repubblica di Piacenza smentisce le prime ricostruzioni dell'accaduto sulle basi dei filmati della video sorveglianza e della volante presente sul posto. "Non era in atto un blocco - ha spiegato il Procuratore Salvatore Cappelleri, smentendo alcune notizie circolate sulla stampa - e nessun dipendente dell'azienda ha incitato l'autista ad andare avanti". "Il camion era in uscita c'è stata una manovra molto lenta in situazione di assenza di blocco; ad un centro punto la vittima è andata verso il camion: questi sono gli elementi ricostruiti con certezza. "Ora l'esito dell'autopsia e i rilievi scientifici saranno fondamentali per ricostruire l'esatta posizione della vittima e del camion anche per capire se l'autista poteva vedere o meno la persona investita".

L’Unione Sindacale di Base (Usb) respinge con fermezza l’ipotesi di reato avanzata dal Pm di Piacenza in merito alla morte di Abd Elsalam Ahmed Eldanfe parlando di testimonianze a sostegno della propria versione e proclamando per domani una giornata di lutto per tutto il settore privato, aggiungendo che "lo staff legale sta già lavorando per confutare la versione del Pm".

"Un fatto molto grave che indigna tutto il sindacato ed il mondo del lavoro". Dichiarano in una nota congiunta la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan ed il segretario generale della Fit Cisl, Nico Piras. "La Cisl e la Fit Cisl sono vicini alla famiglia dell'operaio che ha perso la vita stanotte mentre manifestava liberamente per difendere i propri diritti . Vogliamo esprimere altresì la piena solidarietà ed il sostegno della Cisl a tutti i lavoratori della Seam, oltre a ribadire una dura condanna per quanto è accaduto. La magistratura e le autorità giudiziarie devono subito fare piena luce su questa vicenda terribile ed incresciosa che riporta alla luce i problemi spinosi e le condizioni di precarietà del lavoro nel settore della logistica dove spesso non vengono rispettate le norme fondamentali di tutela del lavoratore e della sua sicurezza".

Solidarietà da parte del segretario nazionale della Fim Cisl, Giuseppe Farina.  Il rappresentante del settore metalmeccanici del sindacato, oggi a Termoli per prendere parte al convegno della Cisl Molise, sottolinea la gravità dei fatti accaduti. "Sono vicino alla famiglia della vittima di un episodio ancora in fase d approfondimento ma che certamente è un episodio grave, spiacevole - ha dichiarato Farina -, che non dovrebbe mai succedere. È chiaro che durante una fase di contenzioso, di conflitto aperto con l’azienda, c’è una oggettiva situazione per la quale questi episodi possono maggiormente capitare. Il tema vero è fare in modo che le vicende avvengano in un clima di relazioni e rapporti sindacali".

“Rinnoviamo il nostro cordoglio per la morte ingiusta e inaccettabile. Ma il cordoglio non basta più. Questo episodio serva per portare alla luce le tragiche condizioni in cui versa il settore della logistica e del trasporto delle merci”, con queste parole Maurizio Diamante, Responsabile del presidio Fit-Cisl Terre di Mezzo Piacenza, torna a parlare del tragico episodio. “Purtroppo  è una morte annunciata – prosegue Maurizio Diamante – da tempo infatti la logistica è tormentata da forti tensioni sociali causate da illegalità diffusa, corruzione e mancato rispetto dei diritti contrattuali, in particolare orari e turni di lavoro massacranti per stipendi da fame e flessibilità non contrattata. Anche la politica e le istituzioni nazionali, regionali e locali dovrebbero finalmente prendere coscienza di questa piaga sociale occultata, perché avviene fuori dalle città, all’ombra dei capannoni. Si parla tanto di logistica come volano dello sviluppo economico del Paese, ma questo obiettivo è irraggiungibile a queste condizioni, senza ridare dignità e cittadinanza ai lavoratori e alle lavoratrici coinvolti, che oggi subiscono dinamiche equiparabili al caporalato. Come Fit-Cisl proviamo a dare una risposta ai lavoratori e alle lavoratrici anche attraverso la nostra nuova sede “Terre di Mezzo” inaugurata proprio a Piacenza, cuore della logistica italiana. L’episodio di oggi non deve trarre in inganno, ha messo di fronte due categorie di lavoratori, facchini e camionisti, che, inseriti nella stessa catena lavorativa, per ragioni diverse sono vittime i primi dell’erosione dei diritti e delle tutele del lavoro da infinite catene di appalti e sub appalti, i secondi concorrenza sleale dei vettori dell’est Europa. È ora di dire basta una volta per tutte: politica, istituzioni, parti sociali, con il contributo delle forze preposte all'ordine e alla sicurezza pubblica, devono affrontare il problema affinché eventi drammatici come quelli di oggi non accadano più e vengano ripristinate condizioni civili e legali nel settore, che è uno dei cardini economici del Paese”.

 

 

 

 

 

( 16 settembre 2016 )

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