Rimarca il ministro Bianchi: ”La dispersione scolastica, purtroppo, è stata esaltata dal Covid. Noi pensiamo che il Paese non può ripartire se non si eleva il grado di competenza, la qualità delle conoscenze. Siamo di fronte a una grande fase di trasformazione tecnologica e il rischio - conclude Bianchi - è che questo diventi un altro elemento di separazione tra Nord e Sud, tra le città e le campagne”.
Intanto si avvicina la data del 30 giugno, prima scadenza del blocco dei licenziamenti. Tema sul quale Cgil Cisl e Uil si preparano a scendere in piazza sabato 26 giugno per sostenere la proroga almeno a fine ottobre. Sollecitando un intervento per prolungare il divieto, al Parlamento ma anche al Governo, perché i tempi del decreto Sostegni bis potrebbero non aiutare, visto che la conversione dovrebbe arrivare solo a metà luglio. ”Il Governo ci ascolti”, insistono i sindacati, pronti eventualmente a non mollare la presa.
A poco più di una settimana dalla fine del primo blocco dei licenziamenti, i sindacati lanciano quindi ancora un appello per scongiurare l'uscita ed il rischio di una ricaduta sociale e occupazionale. La scadenza del 30 giugno, che interessa sostanzialmente l'industria, le costruzioni e le grandi imprese dei servizi, preoccupa Cgil, Cisl e Uil per l'impatto negativo che potrebbe avere sul mercato del lavoro, dopo quasi un milione di posti persi nell'ultimo anno, ricordano. E proprio per la proroga del blocco dei licenziamenti almeno al 31 ottobre, per l'estensione degli ammortizzatori sociali, il rilancio delle politiche attive e in generale dell'occupazione a partire da donne e giovani insieme alle riforme delle pensioni e del fisco, Cgil, Cisl e Uil sabato 26 giugno proseguiranno la mobilitazione unitaria scendendo in piazza con tre manifestazioni nazionali - a Torino, Firenze e Bari - dove rispettivamente prenderanno la parola i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Slogan dell'iniziativa: ”Ripartiamo, insieme”.
"Mi auguro che il Governo ci ascolti e riapra la discussione anche sugli altri temi, le riforme e gli investimenti da realizzare, coinvolgendo i sindacati: se ci ascoltano bene, se così non fosse abbiamo intenzione di proseguire la
mobilitazione”, avverte Landini.
”Il Governo è ancora nelle condizioni di correggere il decreto Sostegni bis o di adottare un provvedimento finalizzato a scongiurare l'uscita dal blocco
dei licenziamenti”, sostiene Sbarra.
Aggiunge bombardieri: ”Sul tema ci saremmo aspettati dal governo e dalla politica una risposta più attenta. Oltre che sui numeri noi dovremmo ragionare sullo strappo sociale che si registrerà tra qualche giorno. Parliamo di lavoratori che in molti casi hanno dato la vita durante la pandemia per far continuare il Paese e in questo momento non ricevono attenzione: noi chiediamo il blocco dei licenziamenti fino a ottobre per avere il tempo di discutere di ammortizzatori sociali e di politiche attive del lavoro”.
E a proposito di ammortizzatori, il ministro del Lavoro Orlano assicura:” La riforma arriverà entro l'estate. In queste giornate sto avendo colloqui bilaterali. Al ritorno dal G20 di Catania incontrerò gli altri Ministri competenti; poi valuteremo i costi e metteremo a punto un testo scritto da sottoporre alle parti sociali. I tempi saranno rispettati, ma bisogna vedere se fare un unico intervento o articolarlo più interventi. Siamo all'ultimo miglio”. Gli ammortizzatori sociali, sottolinea Orlando, ”vanno pensati non solo come aiuto alle difficoltà delle imprese ma anche come strumenti che servono ad affrontare cambiamenti senza farne pagare il prezzo ai lavoratori”.
Giampiero Guadagni