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Ferrovie Milano, aggredito a colpi di machete un capotreno che controllava i biglietti

Un’aggressione a colpi di machete ad opera di un gruppetto di giovani sudamericani che non volevano mostrare il biglietto sul treno del passante ferroviario alla fermata di Villapizzone, alla periferia di Milano, lungo il tragitto che porta i passeggeri a Expo. Il capotreno che voleva controllare i biglietti ha perso il braccio, tanta è stata la violenza con la quale gli sono stati inferti i colpi. Anche un ferroviere fuori servizio, che era intervenuto per aiutarlo è stato colpito alla testa ed è stato trasportato all’ospedale Fatebenefratelli con un trauma cranico che non sarebbe grave.

I sospettati sarebbero due sudamericani, uno dei quali sporco di sangue. La polizia sta ascoltando la loro versione. Sono stati bloccati subito dopo l’aggressione. L’altro ferroviere di 31 anni, che era libero dal servizio, è stato colpito alla testa intervenendo in soccorso del collega. Gli investigatori stanno raccogliendo le testimonianze di altri passeggeri che erano sul posto.

"Basta, adesso non ci resta che sospendere la controlleria sui treni! - con queste parole Giovanni Luciano, segretario generale della Fit-Cisl, commenta l’aggressione . I gravissimi fatti di Trenord di ieri notte rappresentano la goccia che ha fatto traboccare il vaso - prosegue Luciano - le aggressioni sempre più frequenti ai lavoratori del trasporto ferroviario sui treni sono da tempo denunciate invano dal sindacato. Adesso si è superato ogni limite: non sono bastati gli scioperi come quello di domenica scorsa in Liguria, per far capire che ormai da tempo si vive un’emergenza quotidiana. Non si può andare a lavorare col rischio ogni giorno di essere aggrediti fino a quasi perdere la vita. Non è giusto. Non lo sopportiamo più". "Non è una protesta contro le aziende che da sole forse non bastano a risolvere un'emergenza sociale così forte - aggiunge Luciano. Non è una protesta contro i pendolari, ma chiediamo alle aziende di far sospendere le operazioni di controlleria a bordo dei treni. O lo faranno loro oppure lo faremo noi, facendone uno sciopero bianco in virtù della sicurezza dei lavoratori, come prevede la stessa legge sugli scioperi. Il mio pensiero - conclude - va al collega che ha subito la grave mutilazione al braccio sperando che possa recuperare al massimo. Così come siamo vicini anche a chi, come gli altri prima di lui, ha subito violenza nello svolgere il proprio servizio. Ci aspettiamo che il Ministero degli Interni e quello dei Trasporti entrino in campo concretamente. Non basta mettere i varchi solo per i treni Frecciarossa! Vorremmo capire come mai in aeroporto ti tolgono pure le scarpe e alla stazione si possa invece entrare con un machete”.

( 12 giugno 2015 )

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