Martedì intanto i tre segretari generali hanno incontrato i ministri del Lavoro e della Sanità Orlando e Speranza. ”Occorre fare fronte comune”, ha rimarcato Orlando, che ha ricordato: ”C’è un provvedimento già avviato per l’assunzione di 2.100 unità di personale all’ispettorato del lavoro. Serve una ricognizione degli organici per i controlli e la prevenzione degli incidenti sul lavoro anche a livello delle aziende sanitarie, abbiamo già avviato un monitoraggio sugli organici e un’iniziativa che dia risposte in questo senso”.
Il sindacato insiste: ”Bisogna fermare questa strage silenziosa che ogni anno porta via più di 1200 persone. Solo nei primi tre mesi dell’anno parliamo di circa 200 morti per incidenti sul lavoro. Una cifra inaccettabile per un Paese civile”, ha detto il leader Cisl Sbarra, per il quale ”è importante che il Governo abbia convocato la riunione. Dobbiamo fare una vasta e capillare campagna di sensibilizzazione nazionale, utilizzando tutti gli strumenti pubblici di informazione, richiamando le imprese ad una forte assunzione di responsabilità e le istituzioni ad un forte coordinamento. Possiamo dare insieme un segnale forte che la sicurezza nei luoghi di lavoro non è un costo ma un investimento per la qualità, la stabilità e la tutela del lavoro, per una migliore organizzazione del lavoro e per elevare la reputazione delle aziende, in tutti i settori produttivi: nei cantieri, nelle fabbriche, nell’agricoltura, nel terziario, nei servizi, nella logistica. L’Italia è l’unico paese in Europa che non ha ancora una strategia nazionale per la sicurezza sul lavoro che indichi le linee politiche e le risorse economiche che si intendono impegnare sul versante della prevenzione, formazione, ricerca, informazione. Anche nel Pnrr non è prevista alcuna programmazione ed investimenti concreti, bisogna recuperare questa grave lacuna, utilizzando ed impegnando risorse europee e nazionali. E’ necessario riorganizzare il sistema dei controlli, applicare in tutti i luoghi di lavoro il testo unico della sicurezza, valorizzare la patente a punti che ha migliorato notevolmente nel settore dell’ edilizia l’investimento sulla qualità delle imprese, eliminare la pratica del massimo ribasso”.
Da parte sua il leader Cgil Landini ha ribadito la necessità di ”arrivare subito alla definizione di un accordo per la sicurezza tra governo e parti sociali, fare assunzioni mirate nei servizi pubblici per garantire più prevenzione, ispezioni e controlli, condizionare le risorse del Pnrr destinate alle imprese e alle aziende al rispetto dei contratti e di tutte le norme su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, fino ad arrivare ad una vera e propria patente a punti”.
Per il numero uno della Uil Bombardieri ”l’incontro con i Ministri è stato interlocutorio e, dunque, restiamo in attesa di risposte dal Governo. Quella degli infortuni sul lavoro deve diventare una vera e propria emergenza nazionale. E’ necessaria una cabina di regia coordinata dalla Presidenza del Consiglio”. Il tema sicurezza è stato al centro anche di un confronto tra i sindacati confederali e il Presidente della Cei, cardinale Bassetti. ”Una emergenza da affrontare insieme”, ha sottolineato Bassetti secondo il quale ”in modo particolare, gli organismi preposti in materia, soprattutto i datori di lavoro, sono tenuti a far operare in sicurezza i lavoratori, e questi ultimi a rivendicare il diritto al lavoro in condizioni sicure. Servono una strategia e una forte iniziativa nazionale che coinvolga tutti, Governo, istituzioni e cittadini”. Peraltro, afferma la Conferenza episcopale italiana ”nel contesto di attuale incertezza, dovuto alla pandemia, e guardando a possibili nuove fratture che potrebbero nascere dalla fine del blocco dei licenziamenti e dalla riforma delle pensioni, è necessario prorogare il blocco dei licenziamenti, disegnare strumenti e soluzioni sostenibili e innovative dal punto di vista sociale e mettere in campo azioni di prossimità alle situazioni di fragilità economico-finanziaria".
Giampiero Guadagni