Prevedere una selezione per il passaggio dei dipendenti ad Equitalia al nuovo ente per la riscossione all'interno dell'Agenzia delle Entrate è "incomprensibile", "sconcertante". Lo dicono Fabi (rpt Fabi), First Cisl, Fisac Cgil, Ugl credito e Uilca in audizione davanti alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera sul decreto collegato alla manovra, chiedendo che "tale grave e discriminatoria previsione venga eliminata, e che nessun dipendente del gruppo Equitalia sia chiamato a dover superare alcuna prova per continuare serenamente nel suo rapporto di lavoro". I sindacati ricordano che "tutte le assunzioni" sono state fatte con "procedure di selezione previste dal contratto e dalle procedure deliberate dai vari Cda". Oggi "risulterebbe del tutto incomprensibile disconoscere selezioni comunque effettuate, anche se attraverso metodologie diverse da quelle che si potrebbero ipotizzare in futuro, e che il governo ha già riconosciuto al momento del passaggio del personale dai precedenti concessionari a Riscossione Spa, poi Equitalia". "Le notizie circolate recentemente di ulteriori diminuzioni o addirittura di eliminazione dell'aggio avrebbero l'effetto di spostare sulla fiscalità generale il
costo del servizio che ricadrebbe quindi su tutti i contribuenti, anche coloro i quali adempiendo con regolarità e tempestività ai propri obblighi tributari, non sono destinatari delle attività di riscossione". Lo hanno sottolineato i
sindacati del settore riscossione tributi in audizione davanti alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera sul decreto
fiscale collegato alla manovra. Equitalia, rivendicano i sindacati, ha "sempre continuato ad operare nella direzione di un costante miglioramento del livello di efficacia e di efficienza, e complessivamente fra il 2006 ed il 2015 il costo per euro riscosso è diminuito del 60%" e la remunerazione "è stata progressivamente ridotta" passando da un "aggio iniziale del 9% all'attuale 6% delle somme iscritte a ruolo riscosse".