Inizierà il proprio iter al Senato il decreto legge ”Cura Italia” approvato lunedì dal Consiglio dei ministri sulla emergenza Coronavirus (vedi servizi a pagina 2).
I sindacati e le parti sociali tengono alta la guardia. Per la segretaria generale della Cisl Furlan ”le misure approvate dal Governo sono un primo passo per rispondere all’emergenza. Occorreranno maggiori risorse, più investimenti, procedure accelerate e semplificate per rendere subito pienamente esigibili gli interventi a sostegno del sistema sanitario, dell’economia e del lavoro”.
Il governo sembra consapevole Di primo passo parla infatti anche il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli, che spiega: ”In questo momento così difficile per il sistema imprenditoriale italiano, il lavoro del Mise è stato ispirato ad obiettivi molto chiari: assicurare la massima liquidità al sistema d'impresa; tutelare al massimo imprese e lavoratori, dipendenti, autonomi e professionisti; dare certezza e fiducia alle imprese ed ai lavoratori in questo passaggio. Ognuno dei risultati ottenuti nel dl Cura Italia su questi punti è molto perché fa parte di uno sforzo unico nella nostra storia per rilanciare l'economia ed assicurare il supporto pubblico all'impresa”. Patuanelli sottolinea con soddisfazione alcuni elementi: che il Fondo Centrale di Garanzia sia stato rafforzato quantitativamente, reso più flessibile e vicino alle imprese; che la Cig sia stata estesa sino alle imprese con 1 lavoratore così da ampliare la platea delle persone tutelate; che i lavoratori autonomi e i professionisti abbiano visto aumentate le risorse previste per indennizzarli, in parte almeno, delle difficoltà che stanno attraversando; che la rete di telecomunicazioni sia stata messa in condizione di affrontare i carichi dei prossimi giorni; che le donazioni delle imprese per contrastare il Civid19 siano da oggi interamente deducibili.
Osserva da parte sua il viceminsitro dell’Economia Misiani: ”l decreto lavora su quattro punti: il primo sono misure di potenziamento del sistema sanitario nazionale e della protezione civile con uno stanziamento di oltre 3 miliardi di euro, il secondo fronte è il lavoro con l'estensione della cassa integrazione a tutti i lavoratori dipendenti, ovvero tutti a prescindere dalla dimensione delle imprese per cui lavorano. C'è un primo stanziamento per il mese di marzo di 3 miliardi di euro e se sarà necessario rifinanzieremo questa misura anche il mese prossimo. E' una misura che per la prima volta viene adottata su scala massiccia e che riguarda 5 milioni di lavoratori autonomi nel nostro Paese, che non hanno una rete di protezione sociale, come la cassa integrazione come i lavoratori dipendenti”.
Le opposizioni chiedono di più. Dice ad esempio Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia ed ex presidente del Parlamento europeo: ”I venticinque miliardi del decreto non sono sufficienti. Ecco perché bisogna utilizzare tutte le centinaia di miliardi del meccanismo salva Stati. L'Europa li deve usare senza vincoli senza Troika, rispettando la sovranità nazionale. La Ue deve avere più coraggio anche nel puntare sugli eurobond”.