Non sono solo i centri storici delle città a essersi desertificati negli ultimi anni, a causa dell’overturism. È il tessuto urbano in generale che si sta “svuotando”. Tra il 2014 e il 2024, secondo uno studio di Confesercenti, oltre 26 milioni di residenti hanno visto sparire dal proprio comune una o più attività di base, dagli alimentari alle edicole, dai bar ai distributori carburanti. In dieci anni sono sparite quasi 46.500 imprese di vicinato di base, al ritmo di quasi 13 al giorno. Sono stati 5.653 i comuni interessati dal processo di desertificazione, principalmente comuni piccolissimi (meno di 5mila abitanti) e piccoli (tra 5 e 15mila residenti). Tra i comuni colpiti, 2.620 hanno registrato la sparizione di una sola attività di base, 1.784 di due e 1.249 di tre o più. Milioni di residenti si trovano dunque costretti a percorrere chilometri per soddisfare bisogni primari e acquistare beni di uso quotidiano. Nel settore alimentare, secondo il report, la situazione è particolarmente grave: in 565 comuni, oltre 3,8 milioni di persone non possono più acquistare il pane in una panetteria vicino a casa, e più di 1,2 milioni di residenti hanno perso l'accesso ai forni. Anche per altri generi alimentari la situazione è drammatica: circa 3 milioni di persone non hanno più un negozio di bevande, 2,3 milioni non possono più acquistare pesce fresco in una pescheria, 2,1 milioni non trovano più un negozio di ortofrutta, 800mila devono rinunciare anche ai minimarket.
I. S.