Due morti e tre feriti nel crollo del ponte 167 sull’autostrada A14. Le vittime si trovavano a bordo di un’automobile in transito sotto il ponte. I feriti invece, sono operai coinvolti nella caduta di alcune impalcature. “Se non fosse bastato il terremoto, la tragedia di Ancona è la dimostrazione lampante della fragilità e della debolezza del nostro Paese. Prima ancora di rintracciare le responsabilità, denunciamo la provvisorietà nel costruire e la scarsa attenzione al tipo di materiale, alle prassi e alle procedure di sicurezza”. Denunciano in una nota FenealUil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil delle Marche. “L’incidente – spiega Massimo Giacchetti, segretario generale della Filca Marche - fa emergere due tipologie di problemi che coesistono purtroppo nel nostro Paese: da un lato il lavoro edile che è sempre più svilito, precario ed insicuro, dall’altro un sistema infrastrutturale indegno di un paese civile, e che mette in pericolo anche il cittadino utilizzatore dello stesso. Da tempo lanciamo l'allarme sui ritardi e i disservizi che si verificano su quei tratti di strada e gli aggiustamenti in corso d’opera che purtroppo contraddistinguono l’intera tratta”. Nella nota i sindacati edili marchigiani richiamano ciascuno alle proprie responsabilità, e annunciano che si attiveranno “da subito presso gli enti e i soggetti competenti per una riflessione a tutto campo sull’accaduto e per fare quanto nelle nostre possibilità, affinché non si registrino più episodi del genere”. L’incidente è avvenuto all’altezza di Camerano, tra Loreto ed Ancona. Il cavalcavia era chiuso al traffico, a cedere sembra sia stata la struttura provvisoria posizionata a sostegno del cavalcavia. Sul ponte erano in corso lavori di manutenzione su entrambi i lati, affidati a due diverse ditte, mentre il tratto tra Ancona Sud e Loreto è interessato dai lavori di ampliamento a tre corsie della A14, lavori che prevedevano proprio il sollevamento del cavalcavia.
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( 9 marzo 2017 )