Cinquantasei minuti di intervento, interrotti come prevedibile da applausi (14) della maggioranza e dai fischi dell’opposizione. Il presidente del Consiglio si presenta alla prova delle Camere chiedendo ”un appoggio limpido e trasparente su una convinta adesione ad un progetto politico. A tutti coloro che hanno a cuore il destino dell'Italia io dico: aiutateci”. Con l’appello alle ”forze parlamentari volenterose, persone disponibili a mantenere elevata la dignità della politica”. L’obiettivo è arricchire l'alleanza con ”il contributo politico d formazioni che si collegano alle migliori tradizioni democratiche, liberali, popolari, socialisti”. E dunque ”chi ha idee e progetti e vuole vestire i panni del costruttore per un progetto per il Paese sappia che questo è il momento giusto per contribuire a questa prospettiva”. Con un’apertura anche a quelle forze delle opposizioni che, riconosce Conte, ”hanno contributo a superare alcuni passaggi critici” e presentato ”proposte concrete”. La premessa è che l’esecutivo si presenta ”a testa alta” dopo la prova terribile della pandemia, ”perché ha agito con massimo scrupolo”. Ma serve una svolta e con le forze della maggioranza ci si siederà al tavolo per un patto di legislatura e il rafforzamento del governo”.
Il presidente del Consiglio mette sul piatto della bilancia la delega ai Servizi, annuncia che nominerà una persona di sua fiducia, chiedendo però di tenere fuori l’Intelligence dalle polemiche. E sottolinea di non voler mantenere l’interim dell’Agricoltura. Ma soprattutto apre alla legge elettorale di tipo proporzionale (provocando l’ira della Lega) e ad una ”riforma fiscale non più rinviabile”. Ora la strada è quella di ”mettere in sicurezza il Paese” ma il capo dell'esecutivo nel chiedere la fiducia del Parlamento ribadisce il suo impegno a proseguire.
Conte ha meticolosamente elencato le cose fatte in questo anno e mezzo di governo giallorosso. A partire dal Recovery Plan italiano che sarà un piano ”largamente condiviso, uno sforzo collettivo di cui andare fieri”. Nonostante ci sia stato un chiaro contributo al miglioramento della bozza originaria ”c’è stata un’astensione motivata principalmente per il fatto che la bozza non contempla le risorse del Mes, che però nulla ha a che vedere con il Recovery fund”.
Quanto alla politica industriale ”dobbiamo proseguire nel proteggere gli investimenti più strategici del Paese. Dobbiamo rafforzare politiche di intervento sulla base delle nostre filiere più produttive”.
Capitolo famiglie. ”L’assegno unico mensile si colloca in una cornice di interventi volti ad alleggerire il peso fiscale sulle famiglie. Da luglio sarà introdotto l’assegno unico mensile per famiglie con figli sotto i 21 anni”.
Da Conte anche ”il ringraziamento a tutte le associazioni che rappresentano le categorie produttive: con loro il dialogo è sempre continuo e serrato e sarà ancora più intenso adesso con questa nuova bozza migliorata del Recovery Plan”. E un ringraziamento ”anche il sindacato italiano per il grande sforzo che sta facendo”.