Ogni giorno che passa diventa sempre più pesante la situazione nelle case di riposo per anziani non autosufficienti a causa dell’emergenza coronavirus. Dal nord al sud del Paese aumentano i casi di persone morte o affette dal virus. Un’emergenza che rischia di esplodere perchè oltre alla tutela della salute degli ospiti delle case di riposo c’è anche da garantire la sicurezza del personale. Così diverse Regioni hanno messo in campo piani di interventi che riguardano proprio le case di riposo ma che potrebbero non essere sufficienti.
In Veneto, ad esempio dove si sono registrati 300 decessi nelle case di riposo e oltre 200 operatori sanitari contagiati, ”le 33 righe dedicate alle strutture residenziali per anziani introducono una sola novità - affermano Fp, Fnp e Fisascat del Veneto -: una metodica di valutazione del rischio attraverso la raccolta dati degli ospiti e degli operatori positivi al Covid-19, la rilevazione dei Dpi in dotazione e l'organigramma delle strutture. Elementi che serviranno "dopo" alla effettiva definizione di un "Piano di Sanità Pubblica" specifico per le case di riposo. Troppo poco per un settore (378 strutture in Veneto, 136 pubbliche e 242 private) che da settimane vive la lotta al contagio in estrema difficoltà e con armi decisamente spuntate”.
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