Dilaga la protesta contro il caro affitti nelle grandi città italiane. Dopo Milano e Roma, ora anche a Torino, Cagliari, Padova, Pavia e Bologna sono spuntate le tende degli studenti davanti ai rettorati. Si accende al contempo lo scontro politico tra il ministro dell’Istruzione Valditara e i sindaci di centrosinistra da una parte; e tra lo stesso Valditara e la ministra dell'Università Bernini dall'altra. A far esplodere la miccia alcune affermazioni del titolare del dicastero di viale Trastevere. Valditara riconosce che ”il problema del caro affitti è grave”, ma, sostiene, ”tocca le città governate dal centrosinistra”. Affermazioni accolte da una valanga di critiche, a partire appunto dai sindaci delle città coinvolte dalla protesta; e che hanno provocato l’irritazione della collega di governo Bernini, contraria alla contrapposizione con le amministrazioni locali. Bernini ha firmato un decreto, in attuazione delle misure previste dal Pnrr, che istituisce un gruppo di lavoro interministeriale: ai tecnici è chiesto di individuare il costo medio calmierato per ogni posto letto a livello territoriale, tenendo conto dei valori di mercato di riferimento, delle tipologie degli immobili e del livello di servizi offerti. Inoltre, è prevista una riduzione del 15% a determinare il costo finale per posto letto. Ma le opposizioni vanno all’attacco e la segretaria del Pd, Schlein afferma: ”Il Governo ha cancellato 330 milioni di euro di fondi per l'affitto e ora tentano di scaricare la responsabilità su altri”. E il Cdm ha autorizzato un emendamento al decreto legge per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche (attualmente in conversione) che consentirà l’immediata operatività delle misure che destinano 660 milioni di euro all'acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore.
Sulla vicenda intervengono Cisl e Sicet in una nota congiunta: ”La questione casa deve diventare una priorità assoluta del Paese. La situazione abitativa italiana sta rapidamente diventando da allarmante a drammatica. Il costo delle abitazioni è sempre meno sostenibile sia per l'acquisto, sia per la locazione. Il rialzo dei tassi sta generando una lievitazione del costo dei mutui che diventa insostenibile per le famiglie e, in caso di nuove erogazioni, costringe i mutuatari a indebitarsi per tutta la vita, per contenere l'importo delle rate spalmandole su durate infinite. Il rischio di una nuova esplosione delle insolvenze sui mutui si fa giorno per giorno più alto e spaventa l'idea che possa ripetersi in chiave nostrana la crisi che chiuse il primo decennio del secolo”. Quanto al mercato degli affitti, aggiungono Cisl e Sicet, ”le incerte tutele per i locatori e il carente sostegno alle famiglie in difficoltà, ha contribuito alla degenerazione delle locazioni turistiche, peraltro favorite da un regime fiscale che non distingue tra le vere e proprie attività di impresa e quelle riconducibili alla messa a reddito di piccole proprietà familiari. Da tutto ciò nasce una situazione che si fa sempre meno sostenibile per le famiglie che vedono il loro reddito, spesso modesto, eroso in modo crescente dai costi delle abitazioni; e ora anche per gli studenti fuori sede, sostanzialmente privati del diritto allo studio. Una situazione che alla drammaticità della condizione che genera e ai rischi di ribellione sociale che ne potrebbero scaturire, abbina il paradosso di uno Stato che detiene un patrimonio immobiliare pressoché infinito, che, nonostante le proposte avanzate negli anni dai sindacati degli inquilini e dalle confederazioni sindacali, a partire dalla Cisl, continua ad essere inutilizzato, anziché essere reso funzionale per un grande piano di edilizia pubblica residenziale e per rispondere alla giusta domanda di studenti in cerca di alloggio per poter completare il proprio percorso di studio”. Le politiche per la casa, pilastro economico e sociale del boom degli anni ’60, oggi sono un tema abbandonato ”al punto di sottrarre agli stanziamenti pubblici i già esigui accantonamenti destinati al sostegno delle famiglie in difficoltà ed alle morosità incolpevoli”. Cisl e Sicet tornano chiedono dunque a chiedere di di aprire un tavolo di confronto complessivo sulla questione abitativa.
Giampiero Guadagni