"Abbiamo già sviluppato un’azione di contrasto, lo rafforzeremo e lo metteremo assieme ad altre questioni da affrontare anche con il ministero degli Interni per quanto riguarda l’immigrazione e con il ministro della Giustizia per la confisca dei beni". Lo afferma il ministro del Lavoro Giuliano Poletti al termine del vertice al ministero delle Politiche agricole sul caporalato.
"Il piano è complesso - aggiunge Poletti - e non di breve periodo ma serve a dare una risposta culturale al fenomeno, tenendo conto non solo del danno alle persone ma anche del danno al sistema imprenditoriale. Bisogna produrre un’azione larga, vogliamo costruire una strumentazione di rendicontazione di tutto quello che facciamo, per evitare che quando ci si allontana dalla cronaca l’attenzione tenda a scemare. In questo vertice abbiamo raccolto indicazioni - conclude Poletti - laddove ci saranno oneri bisognerà trovare nella legge di stabilità le risorse per fronteggiare la situazione".
"C’è l’impegno del governo per un atto legislativo importante che tenda alla confisca dei beni per le imprese che si macchiano del reato di caporalato". Afferma anche il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina. "Lo stiamo studiando con il ministro Orlando e lo realizzeremo a breve".
"La cabina di regia della Rete del lavoro agricolo di qualità - sottolinea Martina - sta sviluppando il piano di contrasto su alcuni punti chiave: rafforzamento dei controlli; investimento sul lavoro agricolo per cambiare il passo; operatività territoriale della Rete e investimento vero ed unitario tra mondo del lavoro, imprese agricole, grande distribuzione e ministeri".
"Contro il caporalato il Governo metta in campo norme e misure d'urgenza che assegnino funzioni nazionali e territoriali alla Cabina di Regia istituita presso l'Inps, estendano le responsabilità penali ed il ricorso alla confisca per le realtà che lucrano su questo tipo di sfruttamento, rafforzino i meccanismi di premialitá, con decontribuzioni per le imprese che aderiscono alla Rete del lavoro di qualità e la revoca di qualunque sostegno pubblico per chi non rispetta le regole". È quanto chiesto dal Segretario confederale Cisl e Commissario Nazionale Fai-Cisl, Luigi Sbarra, presente oggi al vertice sul caporalato convocato dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Sbarra ha chiesto inoltre "l'istituzione di uno specifico tavolo interministeriale strutturato e permanente partecipato dalle parti sociali agricole, per monitorare costantemente sviluppi del lavoro avviato ed elaborare strategie di medio periodo che vadano oltre la logica dell'emergenza". "La repressione da sola non basta - ha evidenziato Sbarra - Prevenzione e controllo sul territorio, soprattutto nel Mezzogiorno, restano le chiavi di volta di una controffensiva vincente. Dobbiamo orientare in modo collegiale l'attività ispettiva: per questo è indispensabile dare piena operatività alla Cabina nelle sue articolazioni nazionali e territoriali. Le rappresentanze sociali agricole possono dare un contributo strategico in termini di presidio e vigilanza territoriali, attivando in modo più efficace gli strumenti della bilateralità e della contrattazione decentrata, oltre che promuovendo modelli partecipativi di relazioni industriali che generano innovazione d'impresa, cultura e qualità del lavoro. La sfida coinvolge tutti - ha concluso Sbarra - Governo, sindacati e rappresentanze datoriali, ognuno deve assumersi una parte di responsabilità".