A novembre cala la fiducia di consumatori e imprese, fa sapere l’Istat, soprattutto a causa di un peggioramento delle aspettative sulla situazione economica dell’Italia e sulla disoccupazione.
Per questo mese l’Istituto di statistica stima una flessione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori da 116,5 a 114,8; e un calo del clima di fiducia delle imprese, per il quinto mese consecutivo, da 102,5 a 101,1. L’Istat segnala che tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in calo, ad eccezione del clima personale per il quale si rileva un lieve aumento (da 108,7 a 108,9): il clima economico scende da 137,2 a 131,7, il clima corrente diminuisce da 112,5 a 111,5 e il clima futuro cala da 121,4 a 118,9.
Mentre per le imprese il clima di fiducia peggiora in tutti i settori (nel manifatturiero l’indice passa da 104,9 a 104,4, nelle costruzioni da 138,9 a 132,5 e nei servizi da 103,6 a 101,8) ad eccezione del commercio al dettaglio dove l’indice migliora leggermente da 101,6 a 102.
Il clima di fiducia delle imprese si conferma così ai minimi da quasi due anni: per trovare un valore più basso di quello stimato a novembre, sottolinea l’Istat, bisogna infatti risalire ancora a dicembre 2016 quando era 99,7.
Il clima di fiducia dei consumatori, fa notare l’Istat, ”pur riflettendo un quadro complessivamente stabile, presenta una dinamica negativa a novembre 2018, determinata soprattutto dal deterioramento sia dei giudizi sia delle aspettative sulla situazione economica dell’Italia, nonchè da un marcato peggioramento delle attese sulla disoccupazione”.
Il problema è che il quadro dei consumi è sostanzialmente stagnante da troppo tempo ed è dovuto alla continua erosione del potere d’acquisto delle famiglie a reddito fisso (lavoratori dipendenti e pensionati) che non scorgono segnali di speranza nè nella manovra nè nel decreto fiscale.