I recenti crac bancari hanno reso difficile le ultime settimane del governo Renzi. E allora il premier, nella conferenza stampa di fine anno a Montecitorio, ha messo su slide l’elenco delle cose fatte nel 2015 per rispondere a quelli che da sempre chiama "gufi". Molti dicevano: l’Italia è in stagnazione perenne. E invece il pil è tornato al segno più, il 2015 è andato meglio del 2014". Meglio anche delle previsioni: "Era previsto lo 0,7% e siamo allo 0,8”. Insomma, "l’Italia è fuori dalla recessione e nei prossimi anni tornerà ad avere il ruolo di leadership in Europa".
Certo, "il tasso di disoccupazione è ancora troppo alto, ma è sceso all'11,2%”. E grazie al Jobs act ”ci sono più tutele in Italia e ci sono più posti di lavoro". Aggiunge il presidente del Consiglio: "Nel 2015 abbiamo evitato di intervenire sulle pensioni perché il rischio di combinare un pasticcio era elevato". Nel 2016 ci saranno ragionamenti, ad esempio sulle pensioni d'oro, che "non sono quelle da 2 mila euro".
Non tarda ad arrivare la replica della Cisl per voce della leader di via Po, Annamaria Furlan. "E' significativo che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, abbia riconosciuto oggi nella sua conferenza stampa di fine anno che molto resta da fare per abbassare nel nostro paese il tasso di disoccupazione che è ancora troppo alto, soprattutto tra i giovani, le donne e nelle regioni del Mezzogiorno". Interviene Annamaria Furlan, ma ora - prosegue, "è il momento di passare dalle parole ai fatti, affrontando con determinazione il tema di una maggiore crescita economica, favorendo un grande patto sociale sugli investimenti, una nuova politica industriale e di sviluppo su cui anche tutti i soggetti responsabili del paese (istituzioni centrali e locali, parti sociali, banche), possano assumersi le proprie responsabilità di fronte ad obiettivi condivisi" . "Anche sul tema cruciale delle pensioni - ricorda Furlan - non è più il tempo degli annunci o delle proposte fumose. Il Governo Renzi cominci dalla prima riforma più urgente: apra a gennaio un confronto serio con il sindacato e sicuramente noi non ci sottrarremo portando le nostre proposte di modifica della legge Fornero per offrire la necessaria flessibilità in uscita per le lavoratrici ed i lavoratori, rivalutare le pensioni ed offrire anche un prospettiva di lavoro ai giovani. Ma bisogna aprire anche il confronto per il rinnovo dei contratti pubblici conclude la segretaria generale della Cisl - per milioni di lavoratori che attendono dopo la sentenza della Consulta il giusto riconoscimento economico dopo sei anni di blocco contrattuale. Renzi cominci il 2016 affrontando questi nodi con la giusta determinazione e senso di responsabilità".