Ieri manifestazione nazionale dei dipendenti ministero Beni culturali e attività culturali per la "sicurezza di lavoratori, cittadini e patrimonio". La mobilitazione, spiegano i sindacati, nasce "in segno di protesta e solidarietà per i due dipendenti morti tragicamente sul lavoro presso l’Archivio di Stato di Arezzo il 20 settembre scorso". A perdere la vita, lo ricordiamo, due impiegati, Piero Bruni e Filippo Bagni, deceduti in seguito alla fuga di un gas inodore, l’argon. Le due vittime erano scese in un ripostiglio per un controllo, dopo che era scattato l’allarme antincendio nell’edificio. Un terzo impiegato è rimasto intossicato. C’è un problema di sicurezza derivante dai mancati investimenti, dai tagli ai bilanci che hanno inciso sulle spese di manutenzione ordinaria - spiegano i sindacati - e dalla noncuranza con la quale si bypassano le misure di sicurezza in nome delle politiche di valorizzazione. Assemblee si sono svolte in contemporanea sul territorio nazionale in tutti gli istituti del ministero. Un momento di riflessione in memoria dei colleghi - spiegano i sindacati - ma anche di richiesta all’amministrazione affinché affronti in modo strutturale e organico la prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Si è tenuta anche una raccolta solidale, con la possibilità, per ciascun lavoratore, di devolvere un contributo a favore delle famiglie dei dipendenti deceduti.