Il numero eccessivo delle stazioni appaltanti è stato spesso indicato come uno dei motivi all'origine degli alti costi e della scarsa trasparenza dell'assegnazione delle commesse pubbliche. La Cisl è da sempre in prima fila nel chiederne la riduzione. Ed ecco perché oggi plaude alla denuncia del viceministro all’Economia, Enrico Morando, circa la lentezza con cui si sta procedendo sull’unificazione delle stazioni appaltanti. Alla base di questo ritardo, secondo il viceministro ci sarebbe la mancanza "dell’energia politica necessaria".
Secondo il segretario confederale Cisl, Luigi Sbarra (leggi la nota completa), che oggi è intervenuto al convegno della Fise su Concorrenza e Lavoro, "le stazioni appaltanti vanno, non solo drasticamente ridotte, ma anche qualificate per ridurre gli sprechi e facilitare i sistemi di controllo per prevenire possibili degenerazioni come i tanti fatti di cronaca stanno mettendo in luce". Sbarra, che ha ribadito l'apprezzamento di Via Po per il lavoro svolto dall'VIII commissione del Senato, ha quindi sottolineato ancora una volta come occorra salvaguardare "la dimensione sociale della riforma, in particolare rafforzando la funzione di garanzia, per la continuità occupazionale, delle clausole sociali e l'applicazione dei contratti più favorevoli per i lavoratori".