Mercoledì in aula alla Camera, durante il question time in gran parte dedicato all’Ucraina, duro scontro tra il premier Draghi e Fratelli d’Italia che insiste nel denunciare ”la patrimoniale nascosta” nel ddl delega all’esame peraltro ”in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo”.
Prima di rispondere nel merito, il premier ha sottolineato con forza che anche in emergenza bisogna fare le riforme. Nel merito, Draghi ha ribadito come l’intervento ”non porti ad alcun incremento dell’imposizione fiscale sugli immobili regolarmente accatastati. Nessuno pagherà più tasse per questo”. La riforma del catasto ”punta a rafforzare il contrasto alle irregolarità e agli abusi e a modernizzare gli strumenti di individuazione e controllo delle consistenze di terreni e fabbricati. L’impianto del catasto - ha ricordato Draghi - è del 1939. Gli estimi su cui sono basati i gettiti oggi sono del 1989”.
Altro fronte aperto è quello della riforma del Codice degli appalti. Mercoledì c’è stato il via libera del Senato al ddl delega. Il provvedimento passa alla Camera. Tra le novità principali: la revisione dei prezzi obbligatoria e l’obbligatorietà dei Criteri ambientali minimi. Fa un passo avanti, quindi, una delle riforme legate all’attuazione del Pnrr. L’obiettivo è l’ok al ddl entro giugno per avere poi il nuovo Codice entro un anno. Soddisfatti i sindacati di categoria: ”Diverse richieste avanzate unitariamente da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil sono state accolte, a tutela di lavoratori, legalità e qualificazione di impresa. Da Parlamento e Governo lavoro positivo”. I segretari generali Panzarella, Pelle e Genovesi fanno riferimento in primo luogo all’esclusione ”in ogni caso non solo dei costi per la sicurezza, ma anche dei costi della manodopera dalla possibilità di ribassi”. Positivi anche i richiami all'accorpamento e alla riorganizzazione delle stazioni appaltanti, alla Banca Dati dei Contratti Pubblici, al fascicolo virtuale dell'operatore e relativi motivi di esclusione”. Positivo anche ”aver chiarita la necessità di applicare i contratti collettivi nazionali e territoriali di settore, tenendo conto che dovranno essere garantite le stesse tutele economiche e normative per i lavoratori in subappalto”. Nella direzione giusta anche aver indicato tra i criteri di qualificazione delle imprese l'adeguata attrezzatura tecnica e l'organico, nonché la previsione di meccanismi obbligatori di revisione dei prezzi al verificarsi di particolari condizioni non prevedibili al momento dell'offerta.
Giampiero Guadagni