Inizierà alle ore 23 del 9 dicembre, e si concluderà alle ore 7 dell'12 dicembre, lo sciopero indetto da Fim, Fiom e Uilm nello stabilimento siderurgico di Taranto e negli altri siti del gruppo, con manifestazione nazionale il 10 dicembre a Roma. Lo spiegano i sindacati metalmeccanici, rimandando a un secondo momento altri dettagli sull'organizzazione dell'iniziativa di mobilitazione. Fim, Fiom e Uilm fanno presente di aver respinto il nuovo piano industriale che considerano un "ulteriore ricatto" e che "prevede un ridimensionamento non solo sull'area a caldo ma anche su buona parte dell'area laminazione e tubifici, determinando di fatto oltre 6.000 esuberi ai quali si aggiungerebbero i lavoratori dell'appalto che continuano a vivere in un perenne clima di precarietà".
I sindacati evidenziano che i "lavoratori e il territorio sono stanchi di subire continui rinvii rispetto ad impegni già assunti in sede ministeriale lo scorso 6 settembre 2018". "Nell'accordo - precisano - abbiamo stabilito dei principi chiari in merito alla clausola di salvaguardia occupazionale per i lavoratori di Ilva in As che, al termine del piano industriale previsto per il 2023, devono rientrare a lavoro". E' inoltre "indispensabile - aggiungono - risolvere le problematiche relative alla questione ambientale: è necessario porre fine a questa inutile contrapposizione tra due diritti costituzionali come il lavoro e la salute". "Si rende necessario l'intervento del governo - concludono - affinché si assuma una posizione chiara e in controtendenza rispetto a quanto prospettato ieri da ArcelorMittal attraverso la presentazione del piano industriale".
Articolo integrale di Carlo D'Onofrio domani su Conquiste tabloid