A rischio non ci sono solo i collegamenti con le isole minori da e per la Sicilia, ma il peggioramento delle regole di ingaggio dei circa 700 lavoratori, perché Caronte&Tourist, è una delle più grandi realtà nel mondo dei trasporti marittimo siciliano. A lanciare l’allarme agitando le acque, era stato Tiziano Minuti, procuratore della compagnia che gestisce i collegamenti con le isole di Ustica e Pantelleria e gli arcipelaghi delle Egadi e delle Pelagie, in una lettera inviata ai sindacati. Puntando il dito sulla Regione, Minuti aveva denunciato che l’amministrazione regionale, non aveva ancora onorato il debito nei confronti dell’azienda, annunciando allo stesso tempo, “in assenza di fatti nuovi l’erogazione di solo il 50% delle retribuzioni a tutti i dipendenti, marittimi e amministrativi”. Ma il pressing dei sindacati, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti ha consentito di porre rimedio ed evitare questa drastica riduzione degli stipendi. Un vertice in assessorato regionale ai Trasporti è servito a calmare, intanto, le acque: la Regione ha garantito di aver già pagato la prima trimestralità alla compagnia di navigazione e di aver avviato anche il pagamento delle altre, tanto da consentire così il pagamento di tutte le retribuzioni per intero. Ma su tutto il resto della vertenza, l’appuntamento è fissato per il 13 novembre con un vertice sindacati-azienda. “La nota della compagnia di navigazione dei giorni scorsi - ha commentato Dionisio Giordano segretario generale Fit Cisl Sicilia - aveva destabilizzato e preoccupato i lavoratori, anche sulla questione di una nuova organizzazione e gestione del personale che, a nostro parere, rischia di ridurre gli standard di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori e degli utenti. Adesso l’obiettivo resta fare chiarezza, mantenere i livelli occupazionali, esigere il rispetto degli accordi sottoscritti e salvare i collegamenti”. La tensione era salita dopo che la Corte di Cassazione aveva rigettato l’istanza di dissequestro delle tre navi-traghetto Bridge, Helga e Ulisse della Caronte&Touris Isole minori, che erano state sequestrate per carenze strutturali e di sicurezza. “I lavoratori finanziano con le loro retribuzioni e con il loro lavoro il diritto alla continuità territoriale "via mare" delle popolazioni delle isole minori, a fronte di concessioni statali e regionali che elargiscono un flusso di risorse economiche milionario” hanno aggiunto i sindacati. La annunciata riorganizzazione aziendale quindi sarà al centro dei prossimi incontri con la dirigenza dell’azienda. Per Leonardo La Piana segretario generale Cisl Sicilia, “La soluzione della vertenza Caronte è fondamentale, non solo perché ci sono i collegamenti con le Isole e 700 posti di lavoro in ballo, ma anche perché lo stop o una diminuzione delle tratte, inciderebbe negativamente su un settore chiave per la Sicilia e le sue isole, come quello del turismo, oltre a causare serie conseguenze sul diritto alla mobilità degli abitanti di queste isole”.
Angela Di Marzo