Giovedì 19 settembre 2024, ore 3:02

Arte

La cupola del Correggio a 500 anni di distanza

di MARIA LUCIA SARACENI

Quando la realtà virtuale non era tecnologica creava mondi immaginari attraverso l’arte. Ancora prima dell’esplosione del barocco l’artista è stato il creatore di invenzioni decorative immersive ancora oggi sorprendenti agli occhi di un osservatore contemporaneo pure assuefatto ai turbinii di colori, ai vortici di luci, alle balenanti sequenze in velocità. A 500 anni di distanza le armonie luminose e le stupefacenti orchestrazioni create da un artista come Antonio Allegri (1489- 1534), detto il Correggio dal paese di nascita, coinvolgono e incantano lo spettatore. È a Parma che il genio dell’artista, del quale purtroppo abbiamo notizie biografiche limitate, ha modo di esprimersi su scala monumentale e in modo tanto elevato.

A distanza di mezzo millennio dalla decorazione della cupola di San Giovanni Evangelista la città vuole rendergli omaggio celebrando i luoghi dove l’ec cellenza della sua pittura si è espressa in modo magistrale nell’arco di soli dieci anni (1519-1530) decorando la cupola del Duomo; quella della chiesa del Monastero di San Giovanni Evangelista e quella della Camera della Badessa, all’interno del monastero di San Paolo. L’iniziativa “Correggio 500” è un progetto promosso dall’Assesso rato alla Cultura del Comune di Parma in collaborazione con il Monastero benedettino di San Giovanni in Parma. “Il Cielo per un istante in terra” è una grandiosa installazione generata dal progetto fotografico di Lucio Rossi ambientata all’interno del monumentale Refettorio del monastero di San Giovanni. Questo allestimento consente al visitatore di porsi direttamente di fronte alle immagini della cupola del Correggio per poterne apprezzare i particolari normalmente non osservabili sia a causa della distanza dell’osserva tore sia per l’ubicazione di alcune figure ad affresco (quelle dedicate alla salita di San Giovanni) che si trovano in una porzione della cupola visibile solo ai monaci, perché rivolta verso il coro a loro riservato, opposto alla navata. Lucio Rossi ha realizzato il perfetto fotopiano dell’intera cupola, riproposto nell’installazione.

Una sezione introduttiva precede le emozionanti immagini di Rossi e presenta al visitatore il Monastero di San Giovanni, un complesso monumentale di grande valore storico artistico che si articola intorno ai suoi tre magnifici chiostri (quello di San Giovanni o della Porta, risalente al 1537-1538; poi quello più antico, detto del Capitolo; e il terzo, il chiostro di San Benedetto, il più grande, che risale al 1508-1512). Notevole la Biblioteca monastica, impiantata in una ampia sala articolata in tre navate scandite da due file di cinque colonne ioniche, con il suo prezioso contenuto. Infine la sala Capitolare, arricchita da sedili in legno con dorsali intarsiati e il chiusino sepolcrale al centro della pavimentazione, di stile lombardo-veneto. Insomma un vero scrigno di arte e di storia dove gli affreschi del Correggio nella Chiesa benedettina (la decorazione della cupola risulta avviata nel 1520, appena ultimata la costruzione da Bernardino Zaccagni) costituiscono il fulcro. L’invenzione del Correggio è un’originale costruzione di una spazialità che suggerisce ampiezze celesti ultraterrene fatte di luce dorata e nuvole immateriali. Un impianto illusionistico al cui centro campeggia Cristo, in scorcio, mentre chiama con un gesto San Giovanni, sorpreso ed emozionato mentre sembra intento alla scrittura. Intorno gli apostoli, la cui collocazione segue la circonferenza dell’impianto della cupola. L’inizia tiva “Correggio 500” coinvolge anche un altro capolavoro del Correggio a Parma, la Camera della Badessa nel Monastero di San Paolo. L’impresa di rinnovamento avviata dalla potente Giovanna da Piacenza affidava infatti ad Antonio Allegri, presumibilmente nel 1519, la decorazione della volta di una camera del monastero. Qui l’artista immagina una architettura vegetale: 16 spicchi con aperture ovali da cui si intravedono figure di giocosi putti affaccendati. Alla base di questa pergola costituita da foglie, vasi di frutti e fiori, lunette in monocromo su una finta cornice contengono figurazioni con eruditi riferimenti simbolici agli antichi miti. La pergola della volta rappresenta un ideale “Hortus conclusus” che la realtà aumentata del progetto immersivo propone in un coinvolgente viaggio nel tempo dalla Parma di epoca romana fino al nascere del monastero e quindi al suo sviluppo, alla commissione al Correggio per la decorazione pittorica. Attraverso un visore VR Meta-Quest il visitatore potrà immergersi e muoversi all’interno dei paesaggi antichi, scoprirne gli sviluppi e vedere le connessioni fra i due monasteri dove l’opera del Correggio diventa protagonista. La tecnologia immersiva grazie alla realtà virtuale permette, con gli appositi joystick, di navigare all’interno dei particolari dell’affresco scoprendo dettagli e caratteristiche nascosti ad una osservazione a distanza. Elementi naturali, figurativi e fantastici fusi nell’architettura sgorgano dal pennello del Correggio materializzando scene ricche di fascino con metafore e riferimenti simbolici talvolta ermetici. Il progetto “Correg gio 500”, allestito dall’8 settembre 2024 al 31 gennaio 2025 offre l’oc casione per approfondire l’arte di un maestro che fu “il primo che in Lombardia cominciasse cose della maniera moderna”, come racconta Vasari, in un percorso divulgativo che il visitatore interessato può proseguire nel Duomo e in una sezione della pinacoteca della città, dove l’arte innovativa del Correggio è rappresentata da un’importante produzione che il tempo ha preservato e che costituisce un’interes sante testimonianza estetica e culturale di Parma e di tutta l’arte rinascimentale italiana.

( 16 settembre 2024 )

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